Editorial
Wahlen im Windschatten der Flüchtlingsdebatte
Die Parlaments- und Landtagswahlen in den vier Ländern, die wir in diesem Jahrbuch untersuchen und vergleichen, haben einschneidende Veränderungen hervorgerufen, auf Bundes-/Staatsebene gleich wie auf Landesebene. Trotz der unterschiedlichen politischen Rahmenbedingungen, Ausgangslagen und politischen Kräfteverhältnisse, trotz unterschiedlicher Wahl- und Parteiensysteme, zum Teil unterschiedlicher sozialer Bruchlinien waren alle Wahlgänge von einer großen Thematik mit einander verklammert, die alles durchdrang: die Flüchtlingsdebatte.
In Bayern war es wegen der Flüchtlingsfrage bei den Bundestagswahlen 2017 zu einem offenen Zerwürfnis zwischen München und Berlin gekommen, mit weitreichenden Folgen für beide Parteien. Die CDU verlor in Berlin, die CSU in München. Die rechtsextreme Alternative für Deutschland (AfD) zog mühelos in den Bundestag genauso wie in den bayerischen Landtag.
Die Verluste bei den Bundestagswahlen hatten ihre Schatten auf die Landtagswahlen 2018 vorausgeworfen. Die CSU, die in der vorhergehenden Legislaturperiode noch allein regiert hatte, erlitt eine historische Niederlage und war gezwungen, eine Koalition mit den Freien Wählern einzugehen.
Eine epochale Niederlage erlitt auch das Mitte-Links-Bündnis im Trentino. Bei den Parlamentswahlen im Frühjahr 2018 triumphierten nach Jahrzehnten der Mitte-Links-Dominanz das Mitte-Rechts-Bündnis und die Lega, die den Wahlkampf vor allem mit Themen rund um die Flüchtlingsfrage bestritten. Die Landtagswahlen im Herbst desselben Jahres konnten nicht anders ausgehen als mit einem erneuten Sieg des Mitte-Rechts-Lagers und der Lega. Seitdem stellt die Lega den Trentiner Landeshauptmann.
In Südtirol hatte die seit jeher dominierende Südtiroler Volkspartei (SVP) bei den Parlamentswahlen 2018 ihre Position im Wesentlichen noch halten können. Bei den Landtagswahlen im Herbst sackte die ehemalige Sammelpartei dann auf ihr historisch schlechtestes Wahlergebnis herab, allerdings wurde das Thema Flüchtlinge weniger prominent debattiert als im Trentino. Ein noch größeres Wahldebakel erlebten die Freiheitlichen, die eine epochale Niederlage einfuhren. Erstmals nach Jahren haben die sezessionistischen Parteien einen Großteil ihrer Gefolgschaft verloren, während die Liste Köllensperger als „sauberes Gesicht der SVP“ auf Anhieb zur zweitstärksten Partei im Südtiroler Landtag aufstieg. Die SVP ging eine Koalition mit der Lega ein, die große Wahlsiegerin im italienischen Lager. Erstmals in ihrer Geschichte regiert die SVP mit einer rechts(extremen) Partei, die sich aber autonomiefreundlich erklärt.
Lediglich das Bundesland Tirol tanzte unter den analysierten Ländern etwas aus der Reihe. Bei den Nationalratswahlen 2017 konnte die ÖVP-Tirol im Schlepptau der Flüchtlingsdebatte auf Bundesebene bereits kräftig zulegen, wie auch die FPÖ, während der grüne Koalitionspartner auf Landesebene völlig einsackte. Auf der Welle der siegreichen Bundespartei erreichte die ÖVP bei den Landtagswahlen im Februar 2018 ihr seit 1999 bestes Wahlergebnis, während die Grünen ihren Stand von 2008 im Wesentlichen halten konnten. Trotz einer ÖVP-FPÖ Regierung in Wien und trotz der starken Stimmengewinne der FPÖ in Tirol blieb es aber bei der Koalition aus ÖVP und Grünen. Während in den drei anderen Ländern die Wahlen Ausdruck von Wende, Bruch und Diskontinuität waren, setzte Tirol auf Kontinuität.
Außerhalb des Jahresthemas befasst sich Patrick Utz mit der Europäisierung von „externen Minderheitenparteien“, also Parteien, die nationale Minderheiten repräsentieren und Beziehungen zum jeweiligen kin-state aufweisen, wobei er die Südtiroler Volkspartei mit der nordirischen Social Democratic and Labour Party vergleicht.
Schließlich präsentiert Michela Morandini Südtirols erste Landesrätin und Frauenrechtlerin Lidia Menapace, die von der Südtiroler Gesellschaft für Politikwissenschaft zur politischen Persönlichkeit des Jahres 2018 gewählt worden ist.
Wir danken den engagierten Helfern und Helferinnen, die an diesem Jahrbuch unentgeltlich mitgearbeitet haben: Alexandra Cosima Budabin, Lukas Mariacher, Greta Pallaver, Carlo Romeo, Jürgen Runggaldier und Sophia Schönthaler.
Wir danken allen Autoren und Autorinnen für die kollegiale und konstruktive Zusammenarbeit, auch für die zeitgerechte Abgabe der Beiträge. Wir bedanken uns bei den Subventionsgebern und -geberinnen für ihre großzügige Unterstützung, dank derer wir das Jahrbuch 2019 veröffentlichen konnten. Und wir bedanken uns bei der Edition Raetia für die langjährige und professionelle Zusammenarbeit.
Am Ende wollen wir noch auf unser Abonnement-Paket hinweisen. Mitgliedschaft und Abo zusammen kosten lediglich 30 Euro, die Mitgliedschaft allein 15, das Abo 25. Wir würden uns über Abonnenten und Abonnentinnen sehr freuen, sie bilden das notwendige Rückgrat für die Veröffentlichung unseres Jahrbuches (http://www.politika.bz.it/aktuelles.html oder über info@politika.bz.it).
Alice Engl, Günther Pallaver, Elisabeth Alber
Elezioni nella scia del dibattito sui rifugiati
Le elezioni politiche e regionali nei quattro paesi che esaminiamo in chiave comparativa in questo annuario hanno portato a drastici cambiamenti, sia a livello federale/statale che a livello regionale.
Anche a fronte della diversità di condizioni politiche, situazioni di partenza, rapporti di forza, sistemi elettorali e partitici, in parte con diversi cleavages, tutte le tornate elettorali sono state profondamente influenzate da un unico grande tema: il dibattito sui profughi.
Nelle elezioni politiche del 2017 la questione dei profughi in Baviera ha portato a una manifesta rottura tra Monaco e Berlino, con conseguenze di vasta portata per entrambe le parti. La CDU ha perso a Berlino, la CSU a Monaco di Baviera. L’estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) è entrata senza problemi sia nel Bundestag che Consiglio Regionale bavarese.
Le perdite alle elezioni politiche del Bundestag avevano gettato la loro ombra sulle elezioni regionali del 2018. La CSU, che nella precedente legislatura aveva governato da sola, ha subito una sconfitta storica ed è stata costretta a formare una coalizione con i Freien Wähler (Liberi elettori).
Anche l’alleanza di centro-sinistra nel Trentino ha subito una sconfitta epocale dopo decenni di dominio. Nelle elezioni politiche della primavera 2018 hanno trionfato l’alleanza di centro-destra e la Lega, che hanno messo al centro della campagna elettorale soprattutto la questione dei rifugiati. Le elezioni provinciali dello stesso anno non potevano che concludersi con un’altra vittoria del centro-destra e della Lega. Da allora la Lega esprime il presidente della giunta trentina.
In Alto Adige, nelle elezioni politiche del 2018, la Südtiroler Volkspartei (SVP), da sempre partito dominante, era riuscita a mantenere ancora la sua posizione. Alle elezioni provinciali d’autunno, l’ex partito di raccolta ha invece incassato il peggior risultato elettorale della sua storia, anche se la questione dei rifugiati è stata discussa in modo meno marcato che in Trentino. I Freiheitlichen hanno subito una débacle elettorale inaspettata nelle sue dimensioni. Per la prima volta, dopo anni di successi, i partiti secessionisti hanno perso gran parte dei loro sostenitori, mentre la Lista Köllensperger, il cosiddetto “volto pulito della Volkspartei”, presentatasi per la prima volta alle urne, si è profilata quale secondo partito più forte del parlamento altoatesino. La SVP ha formato una coalizione con la Lega, il grande vincitore nel segmento elettorale italiano. Per la prima volta nella sua storia, la SVP governa con un partito di (estrema) destra che si dichiara pro-autonomia.
Tra le regioni analizzate fa eccezione il Land Tirolo. Nelle elezioni politiche del 2017, la Österreichische Volkspartei, i popolari tirolesi (ÖVP), era riuscita ad aumentare vistosamente i suoi consensi grazie al dibattito sui rifugiati a livello federale, così come la FPÖ, il partito di destra nazionalliberale, mentre i Verdi, partner di coalizione della ÖVP a livello provinciale, avevano subito una pesante sconfitta uscendo dal parlamento austriaco. Sull’onda della vittoria del partito sul piano federale, l’ÖVP del Tirolo ha ottenuto nella tornata provinciale del febbraio 2018 il suo miglior risultato elettorale dal 1999, mentre i Verdi hanno sostanzialmente mantenuto il livello del 2008. Nonostante un governo ÖVP-FPÖ a Vienna e un forte incremento di consensi alla FPÖ tirolese, è stata confermata la coalizione di ÖVP e Verdi. Mentre nelle altre tre regioni le elezioni sono state espressione di cambiamento, rottura e discontinuità, il Tirolo ha puntato sulla continuità.
Al di fuori del tema annuale Patrick Utz si occupa dell’europeizzazione dei partiti delle “minoranze esterne”, cioè dei partiti che rappresentano minoranze nazionali e hanno relazioni con il rispettivo kin-state, mettendo a confronto la Südtiroler Volkspartei il partito dell’Irlanda del Nord Social Democratic and Labour Party.
Infine, Michela Morandini presenta la figura di Lidia Menapace, prima assessora in Alto Adige e attivista per i diritti delle donne, eletta Personalità politica dell’anno 2018 da parte della Società di Scienza Politica dell’Alto Adige.
Ringraziamo i sostenitori che hanno lavorato gratuitamente a questo annuario: Alexandra Cosima Budabin, Lukas Mariacher, Greta Pallaver, Carlo Romeo, Jürgen Runggaldier e Sophia Schönthaler.
Ringraziamo gli autori e le autrici per la loro collaborazione collegiale e costruttiva, come pure per la tempestiva consegna dei contributi. Ringraziamo le istituzioni per il loro generoso sostegno che ci consente di pubblicare l’Annuario 2019. Inoltre, un sentito ringraziamento alla casa editrice Raetia per la pluriennale e professionale collaborazione.
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Alice Engl, Günther Pallaver, Elisabeth Alber
La veles y la descuscion sun i muciadifs
La veles dl Parlamënt y di Cunsëies a livel regiunel ti cater raions che cialon y paredlon te chësc anuer à purtà a de gran mudazions sibe a livel statel/federel che a livel regiunel. Nce sce l ie desfrënzes tla cundizions politiches, tla situazions dl mumënt, ti raporc de forza, ti sistems de vela y di partic, n pert cun situazions sozieles defrëntes, univa duta la veles scialdi nfluenzedes mé da un n sëul gran tema: la descuscion sun i muciadifs.
Tl Paiern ova la cuestion sun i muciadifs purtà pra la veles dl 2017 a na descordia danter München y Berlin, cun de gran cunseguënzes per tramedoi pertes. La CDU à perdù a Berlin, la CSU a München. L partit de estrema man drëta Alternative für Deutschland (AfD) ie unì lità zënza de gran fadies tl Bundestag y tl Cunsëi dl Lont Paiern. La perdudes pra la veles dl Bundestag fova bele n sëni tler de cie che l fova da se aspité per la veles te Paiern dl 2018. La CSU, che pudova guverné da sëula ntan la legislatura de dant, à messù azeté na perduda storica y ie unida sfurzeda a jì n coalizion cun i Freien Wähler (litadëures liedesc).
Nce la coalizion de zënter-man drëta tl Trentin à messù azeté na perduda epochela. Pra la veles dl Parlamënt d’ansciuda dl 2018 ova venciù, do ani de pudëi dl zënter-man ciancia, l zënter-man drëta y la Lega, che ova metù al zënter dla campania litela dantaldut la cuestion di muciadifs. La veles provinzieles tl medem ann ne pudova nia jì ora autramënter che cun n’autra vënta dl zënter-man drëta y dla Lega. Da ntlëuta ie l presidënt dla provinzia de Trënt dla Lega.
Te Südtirol pudova la Südtiroler Volkspartei (SVP), partit duminënt da for, pra la veles dl Parlamënt mo tenì si posizion. Pra la veles provinzieles d’autonn à l partit de abineda (Sammelpartei-partito di raccolta) arjont si piec resultat de vela tla storia, scebën che l tema di muciadifs ne fova nia tan tematisà coche tl Trentin. I Freiheitlichen ova messù azeté na perduda de stimes mei aspiteda te si dimenscions. Per l prim iede, do ani de suzes, ova i partic sezescionistics perdù gran pert de si litadëures, ntan che la lista Köllensperger coche “mus nët dla SVP”, che se ova prejenteda per l prim iede pra veles provinzieles, pudova la fé ca coche segondo partit plu lità de Südtirol. La SVP ie jita n coalizion cun la Lega, partit plu lità dai litadëures de rujeneda taliana. Per l prim iede te si storia guvernea la SVP cun n partit de (estrema) man drëta che se detlarea pro-autonomia.
Danter i raions analisei fej l sëul Lont Tirol na ezezion. Pra la veles naziuneles dl 2017 pudova la Österreichische Volkspartei-Tirol, l partit populer austriach, (ÖVP) davanië stimes, de gra ala descuscion sun i muciadifs a livel naziunel, coche ënghe la FPÖ, l partit de man drëta naziunel-liberel, ntan che i Vërc, partner de coalizion dla ÖVP a livel de raion, ova messù azeté de gran perdudes, ne ruvan nia plu tl Parlamënt austriach. Ti stajan do al resultat a livel naziunel pudova la ÖVP de Tirol pra la veles de fauré dl 2018 la fé ca cun l miëur resultat do l 1999, ntan che i Vërc pudova mantenì plu o manco l resultat dl 2008. Scebën che l ie n guviern ÖVP-FPÖ a Viena y la FPÖ à davanià truepa stimes, iel te Tirol unì cunfermà la coalizion danter ÖVP y Vërc. Sce tl’autra trëi regions fova la veles n sëni de mudazion, de spartida y ora de cie che n fova usei, pona iela jita te Tirol coche for.
Ora dl tema dl ann se à Patrick Utz dat ju cun la europeisazion de partic che ie de reprejentanza de na mendranza y à liams strënc cun i partic fredesc kin-state. Tlo fejel n cunfront danter la Südtiroler Volkspartei y l partit dl’Irlanda dl nord Nord Social Democratic and Labour Party.
Ala fin prejentea Michela Morandini la prima assessëura y ativista per i dërc dl’ëila Lidia Menapace, che ie unida liteda persunalità politica dl ann 2018 dala Sozietà de Scienza Pulitica de Sudtirol.
Ti sention gra a duc i sustenidëures che à lëura debant per chësc anuer: Alexandra Cosima Budabin, Lukas Mariacher, Greta Pallaver, Carlo Romeo, Jürgen Runggaldier y Sophia Schönthaler. Ti sention gra ala y ai autëures per la bona culaburazion costrutiva y per avëi dat ju per tëmp y ëura si cuntribut. Ti sention gra ala istituzions per si cuntribut finanziel che à lascià pro la publicazion dl anuer 2019. Y rengrazion la edizion Raetia per la culaburazion prufesciunela che dura bele da plu ani.
Per stlù ju ulessans mo ve dé nfurmazions sun nosc pachetl de abunamënt. Deventé cumëmber y l abunamënt costa 30 euro, mé deventé cumëmber costa 15 euro y l abunamënt costa da sëul 25 euro. L nes fajëssa n gran plajëi abiné abunedes y abunei che ie l fil dl spinel che n adrova per pudëi publiché nosc anuer (http://www.politika.bz.it/aktuelles.html o info@politika.bz.it).
Alice Engl, Günther Pallaver, Elisabeth Alber