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Tanja Mayrgündter

Zwischen Kontinuität und Umbruch

Tra continuità e cesure

Between continuity and change

Abstract Political elections marked the year 2019. First, the provincial parliament re-elected the head of the provincial government, Arno Kompatscher, and appointed a new provincial and regional government. Second, in May 2019, South Tyrol confirmed Herbert Dorfmann (SVP) as its representative in the European Parliament. On the one hand, in 2019, there is ­little new to see. The SVP continued to stick to pragmatic choices when choosing its coalition partners and demonstrated a united front towards the majority state in times of crisis. The party continued to face allegations of cronyism and to hamper the implementation of direct democracy instruments. On the other hand, what is new regarding the SVP is the following: it handles inner-party conflicts openly concerning the question of the Italian-Austrian dual citizenship. Additionally, the “wind of change” comes from a completely new angle: the youth. The Fridays-for-future movement has reached the province. It triggers a decisive impact: the South Tyrolean government starts to demonstrate leadership in tackling climate change and declares the goal to become climate neutral by 2050. To what extent this holds true for the Olympic Games in 2026 is yet to be seen. Other topics that were controversially discussed in 2019 are mandatory vaccination and the dangers coming from the presence of wolfs.

1. Introduzione

Il 2019 inizia con l’elezione del presidente della provincia e della giunta provinciale e regionale. Non ci sono molte novità. La Südtiroler Volkspartei (SVP) fa registrare usw registrare una continuità con la rielezione di Arno Kompatscher a presidente della giunta provinciale altoatesina e si avvia a un matrimonio di convenienza con il nuovo partner di coalizione, la Lega. Il partito sudtirolese mostra inoltre la sua abituale compattezza nei confronti dello Stato in occasione del voto di fiducia in parlamento, in questo caso per l’elezione del governo Conte bis. Anche la senatrice Julia Unterberger, che vorrebbe sostenere il governo, si adegua alla disciplina di partito e si astiene, come tutti gli altri par­lamentari dell’SVP, seguendo la logica delle “mani libere” già più volte seguita. Compattezza si manifesta anche nella questione del lupo. Benché i dati scientifici indichino che la presenza del lupo non viene temuta dalla maggioranza della popolazione o dei turisti perché esso non rappresenta un pericolo per gli uomini, il governo provinciale si adegua alla richiesta dei contadini di abbatterlo e ottiene in ciò man forte anche dalla Corte costituzionale e dalla Corte di giustizia europea.

Domina la continuità anche in tema di democrazia diretta, dove la situazione ristagna: non si sta procedendo né riguardo all’elaborazione del nuovo disegno di legge in seno alla commissione competente e nemmeno riguardo all’applicazione pratica della nuova legge sulla democrazia diretta. La continuità è evidente anche nelle elezioni europee del maggio 2019: Herbert Dorfmann viene confermato nel parlamento dell’Unione Europea (UE).

Continuano le divergenze all’interno dell’SVP in merito al tema del “doppio passaporto”. Le divisioni tra i sostenitori di Achammer (pro) e di Kompatscher (contra) si sono manifestate anche pubblicamente. Nuovo è invece il tono quasi cordiale con cui Italia e Austria trattano tra loro l’autonomia dell’Alto Adige e la netta presa di distanza dal fascismo e dal nazismo; si è visto nelle cerimonie di commemorazione dell’autonomia a Castel Tirolo e presso il muro del Lager di Bolzano con il Presi­dente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e il Presidente della Repubblica austriaco, Alexander Van der Bellen.

Una ventata politica completamente nuova arriva anche dai giovani, anche ­quelli della provincia. Si uniscono al movimento “Friday for Future” e si battono con coerenza e rigore per una maggiore protezione del clima. E con successo, a quanto pare. La Giunta provinciale annuncia l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Questo “Green Deal” reggerà in occasione delle Olimpiadi invernali del 2026? Vedremo. In ogni caso continuano tempeste, raffiche di vento e preoccupanti fenomeni legati ai cambiamenti climatici. E continuano anche le battaglie sulle vaccinazioni: si resiste duramente e altrettanto duramente reagiscono le autorità. Chi non si vaccina non può frequentare l’asilo nido o la scuola materna nell’anno scolastico 2019-20.

2. Elezione del governo provinciale Kompatscher II e di quello ­regionale

2.1 Kompatscher per la seconda volta presidente della provincia

Dopo l’elezione del consiglio provinciale nell’ottobre del 2018, si è giunti alla formazione della giunta e del suo presidente solo in seguito a lunghi negoziati. Il 17 gennaio 2019, su proposta dell’SVP e della Lega, Arno Kompatscher viene rieletto Presidente con 19 voti favorevoli e 16 contrari. Aspre sono le critiche espresse dell’opposizione (Verdi, Partito Democratico/PD, Team Köllensperger/TK, Die Freiheitlichen, Süd-Tiroler Freiheit/STF) verso la scelta dell’SVP di formare una coalizione con una Lega indicata come populista, di destra e antieuropea; una scelta che viene interpretata come opportunismo e mancanza di valori (Südtiroler Landtag 2019). I più restii ad adeguarsi alla disciplina di partito saranno gli Arbeitnehmer, l’ala sociale dell’SVP.

Tra le altre ragioni del no dell’opposizione al nuovo governo provinciale vi sono il mantenimento di un sistema scolastico separato (Verdi), l’inadeguatezza del programma di governo (Alto Adige nel cuore – Fratelli d’Italia), le carenze nella difesa del diritto di usare la propria lingua madre (Süd Tiroler Freiheit/STF), l’insabbiamento della Convenzione sull’autonomia e l’atteggiamento non democratico della maggioranza verso l’opposizione (Die Freiheitlichen). Nella stessa seduta del consiglio provinciale, il presidente Kompatscher presenta il nuovo programma di governo. Le principali sfide della nuova legislatura vengono così indicate: pari opportunità, sicurezza, pace sociale, sviluppo economico, sostenibilità ed ecologia, assistenza sanitaria e migrazione. La modifica della legge elettorale per l’elezione diretta del presidente della giunta dovrà essere riaffrontata nella nuova legislatura.

2.2 La giunta provinciale: dal “presidente sportivo” al “super-assessorato” di Achammer

La Giunta provinciale della XVI legislatura è composta da nove assessori: sei uomini e due donne. Per la prima volta accanto al presidente ci sono tre vicepresidenti, uno per ogni gruppo linguistico. Arnold Schuler diventa a sorpresa primo vicepresidente invece di Philipp Achammer (Rai Südtirol 2019e) e assume la guida dell’assessorato all’agricoltura e alle foreste, del turismo e della protezione civile. Rispetto alla precedente legislatura, Schuler aggiunge anche il turismo. Giuliano Vettorato della Lega, nuovo partner di coalizione, diventa secondo vicepresidente e ottiene l’assessorato alla scuola, formazione professionale e cultura italiana, nonché quello dell’energia e dell’ambiente. Il rappresentante ladino Daniel Alfreider viene nominato terzo vicepresidente e si occupa della formazione e cultura ladina, oltre che delle infrastrutture e mobilità. A Philipp Achammer viene assegnato un “super-assessorato”: all’istruzione e alla cultura tedesca si aggiungono l’economia (industria, artigianato, commercio e servizi), il lavoro e l’integrazione. La ragione per l’accorpamento di questi due grandi assessorati è che la carenza di lavoratori qualificati rende necessario un collegamento più stretto tra istruzione e formazione e mondo economico (Stol.it 2019). Massimo Bessone (Lega) sarà responsabile di edilizia, libro fondiario, catasto e patrimonio. Waltraud Deeg è confermata alle politiche sociali, edilizia abitativa, famiglia e terza età. Maria Hochgruber Kuenzer diventa per la prima volta assessore e viene incaricata dell’urbanistica e tutela del paesaggio e dei beni culturali (Südtiroler Landtag 2019a). Thomas Widmann, dopo la sua pausa come assessore, passa da mobilità, economia e personale a sanità, banda larga e cooperative; sotto di lui dovranno essere affrontati i problemi della digitalizzazione e della carenza di personale qualificato nel settore medico; la banda larga verrà ampliata con la collaborazione dei comuni (Südtiroler Landtag 2019b).

Per concludere il quadro della nuova giunta, Arno Kompatscher assume la guida delle relazioni estere, di Europa, comuni, finanze, personale, tecnologie informatiche, università, ricerca e innovazione, musei e sport; quest’ultima sarà una responsabilità di primo piano in vista della candidatura alle Olimpiadi invernali del 2026.1

2.3 La laboriosa composizione della giunta regionale

La formazione del governo regionale non si rivela facile. L’aumento del numero dei componenti della giunta, inizialmente criticato come mera distribuzione clientelare di posti governativi da parte della SVP, alla fine diventa necessario in base allo statuto di autonomia. Inizialmente Kompatscher vuole aumentare i componenti del governo regionale (contro la volontà di parte del suo partito) per dare a Jasmin Ladurner, la giovane newcomer dell’SVP, un assessorato regionale. Partendo dal presupposto di cinque membri del governo regionale, la squadra altoatesina, oltre ovviamente al governatore Kompatscher, prevede il ladino Manfred Vallazza e l’esponente della Lega Rita Mattei; Ladurner avrebbe bisogno quindi di un sesto posto nel governo regionale. Ma tale aumento è interpretato da molti polemicamente come una rivalutazione del ruolo della regione. Alla fine però risulta che il governo regionale ha effettivamente bisogno di essere aumentato per garantire l’equilibrio dei gruppi linguistici secondo lo Statuto di autonomia. In questo acceso dibattito all’interno e all’esterno dell’SVP, Jasmin Ladurner ritira senza indugio la sua candidatura. Il risultato finale è che il governo regionale viene allargato a sei membri e Waltraud Deeg è nominata nuova assessora regionale.

3. Fridays for Future e cambiamento climatico

3.1 Dal Fridays for Future al “Green Deal” South Tyrol

Tutto è iniziato nell’estate del 2018, quando la sedicenne studentessa svedese Greta Thunberg ha deciso che ogni venerdì, invece di andare a scuola, avrebbe manifestato davanti al parlamento di Stoccolma per l’attuazione dell’accordo sul clima di ­Parigi. A un tratto tutto il mondo si è interessato grazie alla sua coinvolgente apparizione al World Economic Summit di Davos, quando ha aspramente rimproverato le élite imprenditoriali e i leader politici chiedendo di agire subito, perché “la nostra casa brucia!” (Thunberg, World Economic Forum 2019). Ben presto sono seguite proteste a livello globale dei Fridays-for-Future, che inizialmente hanno riguardato soprattutto i giovani. Anche in Alto Adige, dal febbraio 2019, gli studenti hanno dato il via a grandi manifestazioni per l’adozione di politiche a difesa del clima che garantiscano il loro futuro.

All’emergenza reagiscono anche altri movimenti, come il Climbing for Climate e la successiva firma della Carta dell’Adamello da parte di undici università italiane. L’ascesa simbolica al ghiacciaio dell’Adamello, alla quale partecipa anche la Libera Università di Bolzano, vuole richiamare l’attenzione sulle aree più colpite dal cambiamento climatico, come le montagne e le zone costiere. Nel marzo 2019, la stu­dentessa diciottenne Ariane Benedikter di San Lorenzo riceve dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il titolo di “Alfiere d’Italia”, per la sua intensa attività a difesa del clima all’interno dell’ONG Plant for the Planet.

Da settembre, con l’inizio del nuovo anno scolastico, seguono in Alto Adige altre azioni legate ai Fridays-for-Future, come il week4climate, una settimana con flash mobs, una conferenza sul clima all’Eurac Research e altre manifestazioni. Sullo sfondo dei fenomeni meteorologici estremi che, dopo la tempesta Vaia, tornano a colpire la provincia, si registra un netto aumento del sostegno dell’opinione pubblica al movimento per la difesa del clima. La Conferenza mondiale sul clima di Madrid si conclude però senza risultati. Nel frattempo il governo provinciale esprime l’intenzione di sviluppare una nuova strategia per svolgere un ruolo d’avanguardia in questo campo. Nel dicembre 2019 viene posto l’obiettivo che la provincia raggiunga la neutralità climatica, rivedendo perciò il piano climatico del 2011 (Rai Südtirol Tagesschau 2019) e seguendo il “green deal” proposto dalla presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, secondo cui l’Europa dovrebbe diventare climaticamente neutrale entro il 2050.

3.2 Continuano i fenomeni climatici estremi

Mai prima d’ora il meteo era riuscito a imporsi tra i temi della rassegna annuale di «Politika». Nel 2019, tuttavia, i fenomeni climatici sono una delle questioni più importanti in Alto Adige. Anche dopo la tempesta Vaia, nell’autunno del 2018, essi continuano a far preoccupare. La temperatura media del 2019 è stata da 1 a 1,5 gradi superiore a quella media di lungo termine (Stol.it 2019j). L’inverno scorre tra brevi impennate di freddo, mesi eccezionalmente miti e una grande variabilità generale. Il mese di maggio fa registrare un’anomala ondata di freddo. Segue il giugno più caldo della storia da quando sono iniziate le registrazioni climatiche. Poi un’estate calda con molti temporali, raffiche di vento simili a uragani e forti grandinate. Settembre e ottobre sono accentuatamente miti fino a novembre, quando intervengono precipitazioni estreme. Seguono nevicate, interruzioni di corrente e chiusure stra­dali. Il 13 novembre inizia a nevicare e ciò paralizza la provincia, perché il terreno non è ancora ghiacciato e il vento e la neve abbattono grandi quantità di alberi. L’intera Val Pusteria subisce un’interruzione di corrente, mentre frane e cadute di massi portano a chiudere la ferrovia. Scuole, asili e negozi devono essere chiusi a causa delle interruzioni di corrente e delle strade impraticabili. Si verificano numerose valanghe, ad esempio in Val Martello. Nuove nevicate e forti venti si registrano intorno a Natale. Poi si verificano di nuovo frane a causa del disgelo, mentre Venezia è sott’acqua.

4. Visita di stato: Sergio Mattarella e Alexander Van der Bellen insieme in Alto Adige

Il 23 novembre 2019 il presidente italiano Sergio Mattarella e il presidente federale austriaco Alexander Van der Bellen si recano in visita a Castel Tirolo in occasione del centenario del trattato di pace di Saint-Germain e del 50° anniversario del “Pacchetto”. La provincia viene celebrata come modello internazionale di un’autonomia riuscita: “L’Alto Adige/Südtirol costituisce un esempio di autonomia a livello mondiale, che assicura non soltanto la serena convivenza, ma lo sviluppo armonioso di questo straordinario territorio, portando benessere e prosperità anche nelle sue aree più periferiche” (Presidenza della Repubblica 2019). Ulteriori gesti simbolici contro fascismo e nazismo sono la deposizione di una corona di fiori in onore di Franz Innerhofer e la visita al muro del Durchgangslager di Via Resia a Bolzano, con il nuovo allestimento. Per la prima volta i due presidenti di Austria e Italia commemorano insieme le vittime del fascismo e del nazismo.

5. Elezioni europee 2019

Le elezioni del Parlamento Europeo si tengono il 26 maggio 2019 (Stol.it 2019c). L’SVP stipula un collegamento di lista con Forza Italia, il Team Köllensperger si candida con la lista “+Europa”, i Verdi altoatesini in “Europa Verde”.

In provincia il consenso alla Lega (anche tra la popolazione di lingua tedesca) sta aumentando, tuttavia non si verifica il temuto “spostamento a destra”. Come da previsioni, Herbert Dorfmann (SVP) viene confermato come deputato del Parlamento Europeo (Stol.it 2019e), tutti gli altri candidati rimangono esclusi perché i loro partiti non superano la soglia di sbarramento del 4 per cento. L’affluenza alle urne in provincia è del 62,8 per cento (Stol.it 2019d), superiore del 10,5 per cento rispetto alle elezioni del 2014 (sulle elezioni europee si veda il contributo di Günther Pallaver in questo volume).

6. Crisi del governo romano a fine estate e i suoi effetti sull’Alto Adige

Uscita dalle elezioni politiche del 2018, la coalizione di governo Lega e Movimento 5 Stelle (M5S) ha incontrato difficoltà sempre maggiori. Il 9 agosto 2019 la Lega presenta una mozione di sfiducia al Senato (Custodero 2019), motivandola in primis come reazione ai veti posti dal M5S alla continuazione delle opere del collegamento ferroviario “TAV” tra Torino e Lione. L’SVP annuncia che, in caso di votazione, si asterrà (Franceschini 2019a). Nonostante Salvini ritiri all’ultimo momento la mozione di sfiducia, lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte rimette il mandato il 20 agosto. Obiettivo di Salvini è di arrivare al più presto alla carica di capo del governo attraverso nuove elezioni, che chiede si svolgano già in ottobre. Durante le consultazioni con il Presidente della Repubblica, sia il Gruppo per le autonomie del Senato con la sua presidente Julia Unterberger, sia i deputati dell’SVP alla Camera si oppongono a nuove elezioni prima dell’approvazione della legge di bilancio (Rai Südtirol Tagesschau 2019a).

Nel corso della seconda tornata di consultazioni, Movimento 5 Stelle e PD si accordano su un nuovo governo “Conte bis”, a cui aderisce anche il partito “Liberi e Uguali”, cosicché il 29 agosto il Presidente della Repubblica nomina Giuseppe Conte presidente del Consiglio dei Ministri, che il 9 e 10 settembre ottiene il voto di fiducia in Parlamento.

Il presidente della provincia Arno Kompatscher si impegna per un dialogo costruttivo con il nuovo governo sulla sanità, sulla concessione dell’autostrada del Brennero e sulla salvaguardia e ulteriori sviluppi dell’autonomia (Südtiroler Volkspartei 2019). Julia Unterberger giudica favorevolmente il nuovo governo, in particolare per il suo orientamento pro-europeo e per gli indirizzi programmatici riguardanti ecologia e sociale. Il senatore dell’SVP Meinhard Durnwalder si mostra un po’ più freddo (Rai Südtirol Tagesschau 2019b). Pur personalmente a favore del governo, la Unterberger si adegua alla disciplina del gruppo parlamentare e si astiene dal voto di fiducia in Parlamento (Südtiroler Volkspartei 2019a). La ragione principale è la riserva espressa dal presidente dell’SVP Philipp Achammer nei confronti del Movimento 5 Stelle. Il nuovo governo alla fine ottiene la maggioranza in entrambe le camere.

L’avvio del nuovo governo nazionale non ha per il momento alcuna conseguenza diretta sulla coalizione tra SVP e Lega a Bolzano. Il capogruppo della Lega in consiglio provinciale, Carlo Vettori, si dimette inaspettatamente dal suo partito il 26 novembre 2019, giustificando la sua decisione con “divergenze inconciliabili e il crescente centralismo romano del partito di Salvini” (Franceschini 2019). Nonostante le dimissioni di Vettori, la maggioranza di governo in provincia, con 19 voti, è ancora al sicuro, ma si temono ulteriori cambiamenti all’interno della Lega locale, che potrebbero dare un “definitivo scossone al sistema politico altoatesino” (Franceschini 2019).

Il deputato della Lega Filippo Maturi, che nell’autunno del 2018 ha guidato le trattative di coalizione con l’SVP, diventa la longa manus del partito nazionale in Alto Adige, scavalcando i suoi colleghi locali Rita Mattei e Massimo Bessone (Franceschini 2019). Alla fine si forma il nuovo gruppo consigliare “Lega Salvini Alto Adige Südtirol”, guidato dal 4 dicembre da Rita Mattei. Vettori a sua volta fonda un nuovo partito chiamato “Alto Adige Autonomia” (in breve AAA).

7. Dibattito a tutto campo sul doppio passaporto

La questione del doppio passaporto austriaco-italiano per i sudtirolesi di lingua tedesca e ladina era tornata alla ribalta nel 2017 in occasione delle trattative di coalizione tra l’Österreichische Volkspartei (ÖVP) e la Freiheitliche Partei Österreichs (FPÖ) (Werth 2018, 28-29).

In una lettera di Sven Knoll, sostenuta da numerosi ex consiglieri e politici attivi dell’SVP, della Süd-Tiroler Freiheit e dei Freiheitliche, si era chiesto l’inserimento della richiesta di cittadinanza austriaca per i sudtirolesi nell’accordo di coalizione, cosa che venne fatta soprattutto per il sostegno della FPÖ (Werth 2018, 29-29). Si sono da allora susseguite accese discussioni sul progetto sia a livello nazionale italiano sia a livello provinciale.

Per porre fine alle controversie nel maggio 2019, durante la campagna per le elezioni europee, il presidente della provincia Arno Kompatscher propone una “cittadinanza europea”, in quanto dal punto di vista giuridico non ci sarebbe bisogno della doppia cittadinanza per essere meglio tutelati come minoranza di lingua tedesca in Italia (Stöhr 2019). All’interno della SVP le spaccature su questo tema si fanno sempre maggiori. Con l’improvvisa fine del governo ÖVP-FPÖ, anche la questione della doppia cittadinanza sembra essere accantonata. Nel settembre 2019 la FPÖ propone al Parlamento austriaco una mozione per concedere la cittadinanza austriaca ai sudtirolesi tedeschi e ladini. Il 19 settembre 2019, su richiesta della FPÖ e dell’ÖVP, il parlamento approva tale mozione a larga maggioranza e invita il governo ad avviare colloqui con l’Italia e i rappresentanti politici dell’Alto Adige (Rai Südtirol Tagesschau 2019c).

Intanto un’indagine a campione fatta dalla Società Michael-Gaismair rivela che il 63 per cento della popolazione della provincia di Bolzano considera problematica la questione del doppio passaporto o la rifiuta del tutto.2

Nonostante ciò, il Südtiroler Schützenbund lancia una nuova iniziativa. In una lettera al Ministro degli Interni austriaco Wolfgang Peschorn e al Ministro degli Esteri Alexander Schallenberg, l’“Initiative Österreichische Staatsbürgerschaft für Südtiroler” (INOES), composta da 51 personalità del mondo politico, economico, ecclesiastico, culturale e sindacale, chiede di portare avanti il progetto e di discutere il testo del relativo disegno di legge (Rai Südtirol Tagesschau 2019d). Il leader del partito SVP Philipp Achammer e il presidente del Consiglio provinciale Sepp Noggler sostengono la nuova iniziativa, che viene firmata da undici dei quindici consiglieri dell’SVP. Le divergenze in campo SVP sono sempre più evidenti. Il presidente Kompatscher respinge categoricamente l’approccio in quanto non istituzionale. Il governatore del Tirolo, Günther Platter (ÖVP), non è stato nemmeno informato della nuova iniziativa. Cresce il conflitto tra il presidente Kompatscher e il segretario di partito Achammer.

Guidata dall’assessore provinciale Maria Hochgruber-Kuenzer e dal comandante provinciale degli Schützen Jürgen Wirth Anderlan, una delegazione dell’INOES si reca a Vienna a metà dicembre per presentare una petizione con mille firme per la doppia cittadinanza. La delegazione, a nome di consiglieri di SVP, Südtiroler Freiheit, Freiheitliche nonché da ex-consiglieri ed esponenti della piattaforma ­“Heimat” interna alla SVP, rappresentanti degli Schützen e del Südtiroler Heimat­bund, si impegna perché la doppia cittadinanza venga inserita nel programma di coalizione del nuovo governo austriaco Popolari-Verdi. Tuttavia le possibilità che ciò accada sono scarse, soprattutto per la contrarietà dei Verdi. Il tema del doppio passaporto resta così per il momento accantonato.

8. Attenti al lupo

Da oltre un secolo in Alto Adige non si era registrata la presenza di lupi stanziali. Da qualche anno, però, essi sono ricomparsi provenendo dal Trentino, dal Veneto e dalla Slovenia. Secondo uno studio dell’Istituto per lo sviluppo regionale dell’Eurac Research (Bolzano), i lupi non sono aggressivi e non rappresentano un sostanziale pericolo per l’uomo (Eurac Research 2017, 2). L’improvviso ritorno del lupo ha tuttavia generato timori e alcune problematiche nell’agricoltura, nelle attività di pascolo e di allevamento. Oltre l’80 per cento degli attacchi del lupo potrebbero essere scongiurati da misure preventive come recinzioni per le mandrie, cani pastore, dispositivi a radiofrequenza e sterilizzazione dei lupi. Tuttavia ciò avrebbe un forte impatto sulle consuetudini dei contadini.

Nel 2016 meno del 5 per cento delle richieste di risarcimento danni provocati da fauna selvatica erano attribuibili a grandi predatori (orso e lupo) e quantitativamente i danni ammontavano a meno di 3.000 euro (Eurac Research 2017, 3). Nel 2018 i danni causati da attacchi del lupo ammontavano a 8.420 euro (Südtiroler Landes­verwaltung 2020). Secondo le statistiche dell’Ufficio Agricoltura e Foreste della Provincia di Bolzano, nel 2019 (tra marzo e dicembre) si registra un forte aumento dei danni causati dai lupi:3 vengono sbranate 67 pecore, un montone, 5 agnelli, un vitello, una capra e le zone coinvolte sono Valgiovo, Mules, Passo Pennes, Val d’Ultimo, Alpe di Siusi, Val Passiria, Tires, Salto, Sciliar, Corvara, Valas. I lupi si avvicinano sempre più anche alle zone abitate, come le piste da sci: il 12 dicembre otto lupi vengono ripresi sulle piste da sci di Corvara e uno sulla pista di San Cassiano (Südtiroler Landesverwaltung 2020). Secondo Christl Miller, biologa specialista di fauna selvatica, nei prossimi anni è probabile un forte incremento del numero dei lupi nella regione alpina (Stol.it 2019a).

Nel 2019 il governo provinciale si rivolge al Ministero dell’Ambiente, al quale spetta autorizzare il piano provinciale di gestione del lupo, che prevede, se necessario, anche la sua cattura o uccisione. In aprile il Ministero dell’Interno italiano si pronuncia a favore dell’eventuale uccisione di lupi, qualora non esistano altre soluzioni (Ministero dell’Interno 2019). Nel maggio 2019 l’avvocato generale della Corte di giustizia dell’unione europea (CGCE) ha dichiarato la caccia al lupo ammissibile in casi eccezionali. Secondo la sentenza della Corte di giustizia dell’11 ottobre, le eccezioni previste dalla direttiva Flora-Fauna-Habitat (FFH) sono varie ma comunque soggette a severi requisiti: che ciò non impatti sullo stato di conservazione della specie protetta e che non esista nessun’altra soluzione soddisfacente per garantire la protezione di altri animali o la sicurezza pubblica.

I rappresentanti dei contadini dell’SVP presentano in consiglio provinciale una proposta di delibera dal titolo “Mantenere libere dai lupi le aree sensibili dell’Alto Adige”. In essa si chiede che le aree montane e le malghe siano classificate come aree sensibili e che venga elaborato un piano di gestione che preveda la regolamentazione della popolazione di lupi e assegni alla Provincia la competenza per svolgere ciò autonomamente. La proposta di delibera viene accolta (Südtiroler Landtag 2019c).

Il 16 luglio arriva la sentenza della Corte Costituzionale: viene confermata la legittimità della Legge Provinciale n. 11. Anche la legge approvata in Trentino (sulla “grossa cacciagione”) viene dichiarata legittima. Insieme all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), la Provincia elabora poi una linea guida su come liberarsi degli orsi e dei lupi problematici per proteggere l’agricoltura di montagna.

Un’altra direzione prende la seduta congiunta delle tre assemblee legislative del Tirolo-Alto Adige/Südtirol e Trentino. Nella riunione dell’ottobre 2019, la mozione sui pascoli alpini “senza lupi” non ottiene la maggioranza. Le tre assemblee legislative sostengono invece l’adozione di comuni misure preventive come il monitoraggio e il sistema di gestione del lupo. Inoltre le zone del pascolo alpino dell’Euregio vengono classificate come aree sensibili per la tutela dell’economia di alpeggio e zootecnica.

Le associazioni dei contadini, degli allevatori e dei cacciatori della provincia sono fermamente contrarie alla presenza del lupo sul territorio. A maggio, ad esempio, cinquanta gruppi locali del Bauernbund accendono in tutta la provincia dei falò di protesta per richiamare l’attenzione sui pericoli del lupo per il tradizionale allevamento al pascolo (Stol.it 2019b). Il 5 giugno i contadini si mobilitano nuovamente e protestano a Bolzano con una grande manifestazione “contro il lupo”. Circa 80 trattori marciano lungo via Garibaldi fino al Consiglio provinciale, dove i contadini consegnano al presidente della giunta una mozione (Stol.it 2019f). Alla richiesta di una provincia “libera dai lupi” si unisce il Südtiroler Schützenbund e anche l’associazione degli albergatori (HGV) esprime la sua preoccupazione per la situazione. Nel frattempo l’Eurac Research conduce un’ulteriore indagine sull’opinione di residenti e turisti riguardo al ritorno del lupo. La ricerca rivela che la maggioranza della popolazione altoatesina (65 per cento) e dei turisti (60 per cento) ha un atteggiamento tendenzialmente positivo o neutrale nei confronti del lupo (Stauder et al. 2019).

9. Nulla di nuovo sul fronte della democrazia diretta

Nel dicembre 2018 entra in vigore la combattuta nuova legge sulla democrazia diretta (Autonome Provinz Bozen Südtirol 2018a). Il modello partecipativo, sviluppato trasversalmente da Amhof e Noggler (SVP) e Foppa (Verdi) presenta innovazioni di vasta portata nella progettazione di strumenti di democrazia diretta in provincia, tra cui le quattro forme di referendum su leggi provinciali: consultivo, abrogativo, propositivo e confermativo. Inoltre sono previsti un organo consultivo al servizio dei cittadini (Consiglio dei cittadini e delle cittadine) e un Ufficio per la formazione politica e la partecipazione. Di particolare importanza sono i referendum: i progetti di legge possono per la prima volta essere sottoposti alla decisione (e quindi non solo consultazione) dei cittadini. Quest’ultimi inoltre potranno confermare o meno l’entrata in vigore di una legge che non sia stata approvata dal Consiglio provinciale con la maggioranza dei due terzi.4 Entrambi gli strumenti sono praticabili se si raccolgono 13.000 firme entro sei mesi. Il quorum è stato ridotto al 25 per cento.

Tuttavia nel febbraio 2019, a soli due mesi dall’entrata in vigore della nuova legge, Gert Lanz, capogruppo in Consiglio dell’SVP, presenta un nuovo disegno di legge che, oltre agli adeguamenti linguistici, prevede soprattutto l’abolizione dell’art. 12 dell’attuale legge (Autonome Provinz Bozen Südtirol 2019). Secondo l’art. 12 è possibile indire un referendum confermativo su qualsiasi legge provinciale che non sia stata approvata con una maggioranza di due terzi, a condizione che siano state raccolte 300 firme. Ciò rischierebbe di paralizzare il lavoro del Consiglio gravando eccessivamente sul processo legislativo (Gasser 2019). Nonostante la volontà politica della maggioranza di modificare la legge sulla democrazia diretta del 2018, il nuovo disegno di legge, rimandato alla I. Commissione legislativa, non viene più trattato dal Consiglio nel corso del 2019;5 un anno quindi di completa stagnazione riguardo alla concreta attuazione della nuova legge sulla democrazia diretta, anche per la mancata istituzione del previsto Consiglio dei cittadini e delle cittadine nonché dell’Ufficio per la formazione politica e la partecipazione.

10. Vaccinazione obbligatoria: adesso si fa sul serio

Nel dicembre 2018 la Giunta provinciale decide le misure provvisorie che interessano l’anno scolastico 2018-19 (Landesregierung 2018) in caso di mancato rispetto della vaccinazione obbligatoria. Chi non ha effettuato tutte le vaccinazioni prescritte per i propri figli viene invitato a farlo da parte del servizio di igiene e sanità pubblica dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. Dopo il colloquio per la vaccinazione, è fissato un termine di sessanta giorni entro il quale recuperare le vaccinazioni. Le sanzioni amministrative per inadempienza ammontano a 167 euro. I bambini non vaccinati vengono segnalati anche alle istituzioni scolastiche. Allo stesso tempo si annuncia che con l’anno scolastico 2019-20 si applicheranno le normative statali e quindi il “periodo di tolleranza” è finito. Il governo provinciale si pone l’obiettivo di aumentare il tasso di vaccinazione in provincia e fissa come termine massimo il 9 agosto 2019. Entro questa data deve essere presentata la documentazione relativa alle vaccinazioni o almeno devono essere state prenotate presso il servizio medico. In caso di inadempienza, le sanzioni amministrative salgono a 100-500 euro e i bambini saranno esclusi dagli istituti pubblici e dagli asili. A questo punto 300 genitori annunciano che intraprenderanno un’azione legale contro l’imminente esclusione dei bambini dalle istituzioni scolastiche (Stol.it 2019g). La pressione per l’obbligo di vaccinazione è in netto aumento in provincia: all’inizio dell’anno scolastico 2019-20, sono 100 (sugli iniziali 336) i bambini destinati a rimanere esclusi dall’asilo per insufficienza di vaccinazioni o perché non riusciranno ad eseguirla entro la data prescritta (Stol.it 2019h). Ciononostante quasi nessuno di loro fissa la prenotazione dopo il colloquio di vaccinazione di agosto. La Giunta provinciale vuole applicare rigorosamente l’obbligo di vaccinazione sulla base della sentenza della Corte costituzionale del 18 luglio 2019, che stabilisce che la protezione della salute è di competenza esclusiva dello Stato.

1. Einleitung

Das Jahr 2019 hat schon zu Beginn mit politischen Wahlen begonnen. Der Lan­deshauptmann, die Landes- und Regionalregierung werden neu gewählt. Neues gibt es dabei nicht viel – die SVP zeigt Kontinuität in der Wiederwahl von Arno ­Kompatscher als Landeshauptmann und geht eine Vernunftehe mit dem neuen Koali­tionspartner Lega ein. Die gewohnte Geschlossenheit gegenüber dem Mehrheitsstaat zeigt die SVP bei der Vertrauensabstimmung im Parlament, bei der es um die Wahl der neuen Regierung Conte II geht. Obwohl die Senatorin Julia Unter­berger die Regierung unterstützen möchte, beugt sie sich der Fraktionsdisziplin der SVP und enthält sich, wie alle anderen SVP Parlamentarier, in schon öfters dage­wesener „Blockfreiheit“. Einigkeit zeigt sich auch in der Frage des Wolfes. Trotz wissenschaftlicher Belege, dass der Wolf weder von der Bevölkerung noch von Touristen mehrheitlich abgelehnt wird, weil er keine Gefahr für den Menschen darstellt, beugt sich die Landesregierung dem Willen der Bauern, ihn abzuschießen und bekommt auch Recht. Vom Verfassungsgerichtshof und vom Europäischen Gerichtshof.

Kontinuität auch in Fragen zur Direkten Demokratie. Vorerst wird die Handbremse gezogen – weder wird der neue Gesetzentwurf im zuständigen Ausschuss weiterbearbeitet, noch wird das neue Gesetz zur Direkten Demokratie konkret umgesetzt. Kontinuität zeigt sich auch bei den Europawahlen 2019 im Mai, bei denen Herbert Dorfmann als EU-Parlamentarier bestätigt wird.

Neu sind die offen ausgetragenen Divergenzen innerhalb der SVP in der Frage des Doppelpasses. Die SVP zeigt sich um Achammer-Befürworter und Kompatscher-Gegner tief gespalten und trägt dies auch offen aus. Neu ist auch der nahezu herzliche Umgang Italiens und Österreichs bei der Würdigung der Südtiroler Autonomie und der klaren Distanzierung von Faschismus und Nationalsozialismus. Dies kommt bei den Gedenkfeiern auf Schloss Tirol und im Durchgangslager von Bozen zwischen dem Staatspräsidenten Sergio Mattarella und dem Bundespräsidenten ­Alexander Van der Bellen zum Ausdruck.

Ein ganz neuer politischer Wind kommt des Weiteren von der Jugend. Auch der Südtiroler Jugend. Sie schließt sich der Fridays-for-Future Bewegung an und kämpft in konsequenter und unnachgiebiger Weise für mehr Klimaschutz. Mit Erfolg. Die Landesregierung kündigt an, bis 2050 klimaneutral zu werden. Ob der „Green Deal“ bei den Olympischen Winterspielen 2026 platzen wird? Wir werden sehen. Jedenfalls wird es mit Sturm, Windböhen und Wettereinbrüchen weitergehen. Auch beim Impfen. Denn es wird hart gekämpft, und auch hart durchgegriffen. Wer nicht impft, darf nicht mehr die Kitas oder den Kindergarten besuchen. Stand: Schuljahr 2019/20.

2. Wahl der Landesregierung Kompatscher II und der ­Regionalregierung

2.1 Kompatscher zum zweiten Mal Landeshauptmann

Der Regierungsbildung und damit der Wahl des Landeshauptmanns gingen nach der Wahl des Landtages im Herbst 2018 lange Koalitionsverhandlungen voraus. Schließlich wird auf Vorschlag der SVP und der Lega am 17. Jänner 2019 Arno Kompatscher in offener Abstimmung mit 19 Ja gegen 16 Nein-Stimmen erneut zum Landeshauptmann gewählt. Die Opposition (Grüne, Demokratische Partei/PD, Team Köllensperger/TK, die Freiheitlichen, Süd-Tiroler Freiheit/STF) unterstützt seine Wiederwahl nicht, da die Koalition der SVP mit der rechtspopulistischen und europafeindlichen Lega stark kritisiert wird (Südtiroler Landtag 2019). Diese Entscheidung wird als Opportunismus und Wertemangel angeprangert (Südtiroler Landtag 2019). Der Arbeitnehmerflügel der SVP zeigt zwar Fraktionsdisziplin, steht aber nicht geschlossen hinter dieser Linie der Partei. Das Festhalten an einem getrennten Schulsystem (die Grünen), ein unzureichendes Regierungsprogramm (l’Alto Adige nel cuore – Fratelli d’Italia), die Mängel bezüglich des Rechts auf Gebrauch der Muttersprache (Süd Tiroler Freiheit/STF), der versandete Autonomiekonvent und das Demokratieverständnis der Mehrheit gegenüber der Opposition (Die Freiheit­lichen) sind Gründe für die Ablehnung. In dieser Landtagssitzung stellt Landeshauptmann Kompatscher das neue Regierungsprogramm vor. Chancengleichheit, Sicherheit, sozialer Frieden, wirtschaftliche Entwicklung, Nachhaltigkeit und Ökologie, Gesundheitswesen und Migration werden als die großen Herausforderungen der neuen Legislaturperiode angesehen. Die Änderung des Wahlgesetzes zugunsten einer direkten Wahl des Landeshauptmannes soll in der neuen Legislaturperiode erneut angegangen werden.

2.2 Die Landesregierung: vom sportlichen Landeshauptmann zum ­„Superressort“ Achammer

Die Landesregierung der XVI. Legislaturperiode besteht aus neun Landesräten: sechs Landesräte, zwei Landesrätinnen und der Landeshauptmann. Zum ersten Mal stehen dem Landeshauptmann pro Sprachgruppe jeweils ein Stellvertreter zur Seite. Arnold Schuler wird überraschend statt Philipp Achammer (Rai Südtirol 2019e) erster Landeshauptmannstellvertreter und übernimmt das Ressort für Land- und Forstwirtschaft, Tourismus und Zivilschutz. Schuler erhält im Vergleich zur vorhergehenden Legislaturperiode den Tourismus dazu. Giuliano Vettorato vom neuen Koalitionspartner Lega wird zweiter LH-Stellvertreter und übernimmt das Ressort italienische Bildung und Kultur, Energie und Umwelt. Der ladinische Vertreter Daniel Alfreider wird zum dritten Landeshauptmannstellvertreter ernannt und übernimmt neben der Ladinischen Bildung und Kultur, Verkehrsnetz und Mobilität. Philipp Achammer bekommt ein „Superressort“ zugewiesen. Zur Deutschen Bildung und Kultur kommt auch die Wirtschaft (Industrie, Handwerk, Handel und Dienstleistungen), Arbeit und Integration hinzu. Die Zusammenführung dieser so großen Ressorts wird damit begründet, dass aufgrund des Fachkräftemangels eine verstärkte Koppelung der Aus- und Weiterbildung an die Wirtschaft notwendig sei (Stol.it 2019). Massimo Bessone (Lega) bekommt das Ressort Hochbau, Vermögen sowie Grundbuch und Kataster. Waltraud Deeg wird als Assessorin für die Familie bestätigt und bekommt Soziales, Wohnbau und Senioren dazu. Maria Hochgruber Kuenzer wird erstmals Landesrätin und bekommt Raumordnung, Landschafts- und Denkmalschutz zugewiesen (Südtiroler Landtag 2019a). Thomas Widmann wechselt nach seiner Landesrats-Pause von Mobilität, Wirtschaft und Personal zu Gesundheit, Digitale Infrastruktur und Genossenschaftswesen über. Mit Landesrat Widmann soll die Digitalisierung und der Fachkräftemangel in der Sanität in Angriff genommen werden, das Breitband soll zusammen mit den Gemeinden ausgebaut werden (Südtiroler Landtag 2019b). Schließlich übernimmt Arno Kompatscher die Außenbeziehungen, Europa und Gemeinden, Finanzen, Personal und Informationstechnologie, Universität, Forschung, Innovation und Museen sowie Sport, der vor allem im Hinblick auf die Kandidatur für die Olympischen Winterspiele 2026 zur „Chefsache“ wird.6

2.3 Schlagabtausch bei der Besetzung der Regionalregierung

Die Bildung der Regionalregierung erweist sich als ein holpriger Prozess, zumal eine Aufstockung der Regionalregierung im Raume steht, die anfangs der „Postenschacherei“ der SVP zugeschrieben, letztlich aber aufgrund des Autonomiestatutes zwingend notwendig wird. Kompatscher will zunächst (gegen den Willen von Teilen seiner Partei) die Regionalregierung aufstocken, um Jasmin Ladurner, der jungen und smarten Newcomerin in der SVP, einen Platz als Regionalassessorin zu verschaffen. Da von fünf Regierungsmitgliedern ausgegangen wird, würden auf Süd­tiroler Seite neben dem Landeshauptmann Kompatscher der Ladiner Manfred Vallazza und die Lega-Vertreterin Rita Mattei zum Zug kommen. Für Ladurner bräuchte es deswegen einen sechsten Sitz in der Regionalregierung. Die Aufstockung der Regionalratssitze wird von vielen aber polemisch als Aufwertung der Region angesehen. Es stellt sich aber heraus, dass die Regionalregierung tatsächlich aufgestockt werden muss, um die Ausgewogenheit der Sprachgruppen laut Autonomiestatut gewähr­leisten zu können. In diesem hitzigen Gefecht inner- und außerhalb der SVP zieht Jasmin Ladurner ihre Kandidatur kurzerhand zurück. Schließlich wird die Regionalregierung doch auf sechs erhöht und Waltraud Deeg kommt als neue Regional­assessorin zum Zug.

3. Fridays-for-future und Klimawandel

3.1 Von Fridays-for-future bis „Green Deal“ South Tyrol

Begonnen hat alles im Sommer 2018, als Greta Thunberg, eine Schülerin aus Schweden beschließt, jeden Freitag dem Schulunterricht fern zu bleiben, um für die Umsetzung des Pariser Klimaabkommens vor dem Parlament in Stockholm zu demonstrieren. Schlagartig errang sie durch ihren beeindruckenden Auftritt auf dem Weltwirtschaftsgipfel in Davos weltweite Aufmerksamkeit, auf dem sie die Wirtschaftselite und die politischen Machthaber rügt und unmissverständlich zum Handeln auffordert, denn „our house is on fire!“ (Thunberg zitiert in World Economic Forum 2019). Bald folgen globale Fridays-for-Future Proteste, die zunächst vor allem die Jugend auf der ganzen Welt bewegen. Auch in Südtirol demonstrieren Schüler und Schülerinnen seit Februar 2019 für eine klimafreundliche Politik, die ihre Zukunft sichern soll. Weitere Reaktionen auf die Bewegung folgen, wie jene der „Climbing for Climate“ und der anschließenden Unterzeichnung der Adamello-Charta von ­Seiten elf italienischer Universitäten. Durch die symbolische Besteigung des Adamello-Gletschers, an der auch die Freie Universität Bozen teilnimmt, soll auf die am stärksten betroffenen Gebiete des Klimawandels, wie Berge und Küstengebiete, aufmerksam gemacht werden. Die 18-jährige Schülerin Ariane Benedikter aus St. Lorenzen wird im März 2019 vom Staatspräsidenten Sergio Mattarella als „Alfiere d’Italia“ ausgezeichnet, da sie als Mitglied der NGO Plant for the Planet kontinuierlich Bäume pflanzt, um den Klimawandel zu bekämpfen. Mit Beginn des neuen Schuljahres folgen im September weitere Fridays-for-­Future Aktionen in Südtirol, wie die week4climate, eine Aktionswoche mit Flashmobs, Klimakonferenz an der Eurac Research und weiteren Demonstrationen. Vor dem Hintergrund der extremen Wetterereignisse, die Südtirol auch nach dem Sturm Vaia wieder heimsuchen, verstärkt sich die Unterstützung der Klimabewegung. Die Weltklimakonferenz in Madrid geht jedoch ergebnislos zu Ende. Indes entwickelt die Landesregierung eine neue Klimastrategie und möchte beim Klimaschutz eine Vorreiterrolle einnehmen. Sie setzt sich im Dezember 2019 zum Ziel, klimaneutral zu werden, wofür der Klima­plan 2011 überarbeitet werden soll (Rai Südtirol Tagesschau 2019). Südtirol lehnt sich dabei an den von der EU-Kommissionspräsidentin Ursula von der Leyen vorgeschlagenen „green deal“ an, laut dem Europa bis 2050 klimaneutral werden soll.

3.2 Wetterextreme halten weiter an

Noch nie hat es das Wetter geschafft, Teil des Jahresrückblickes einer Politika Ausgabe zu werden. Im Jahre 2019 ist das Wetter allerdings zu einem der wichtigsten Themen in Südtirol geworden. Wetterextreme halten das Land nämlich auch nach dem Sturm Vaia vom Herbst 2018 in Atem. Die Durchschnittstemperatur liegt im Jahre 2019 mit 1° bis 1,5° über den langjährigen Durchschnittswerten (Stol.it 2019j). Der Winter verläuft abwechselnd mit ergiebigen Wintereinbrüchen, überdurchschnittlich milden und äußerst abwechslungsreichen Monaten. Völlig aus der Reihe schlägt der Monat Mai mit seinem Kälteeinbruch. Auf den Mai folgt der heißeste Juni seit Beginn der Aufzeichnungen in der Wettergeschichte. Es folgt ein heißer Sommer mit vielen Gewittern, orkanartigen Böen und starkem Hagel. September und Oktober verlaufen ausdrücklich mild, bis der November mit extremen Niederschlagsmengen auftritt. Schneebruch, Stromausfälle und Straßensperren folgen. Am 13. November beginnt es zu schneien und legt das Land lahm, denn der Boden ist noch nicht gefroren, Wind und Schnee führen dazu, dass viele Bäume umkippen. Das ganze Pustertal erlebt einen Stromausfall, Murenabgänge und Steinschläge ­führen zur Sperrung der Bahn im Pustertal. Schulen, Kindergärten und Geschäfte müssen aufgrund der Stromausfälle und den unbefahrbaren Straßen geschlossen werden. Zahlreiche Lawinen gehen ab, wie beispielsweise im Martelltal. Neue Schneefälle und starke Winde gehen um Weihnachten weiter. Dann kommt es erneut zu Erdrutschen aufgrund der tauenden Böden und Venedig steht unter Wasser.

4. Hoher Staatsbesuch: Sergio Mattarella und Alexander Van der Bellen in gemeinsamer Sache zu Gast

Der italienische Staatspräsident Sergio Mattarella und der österreichische Bundespräsident Alexander Van der Bellen statten Südtirol aus Anlass der 100. Wiederkehr des Friedensvertrages von Saint-Germain und des 50. Jubiläums des Paketes am 23. November 2019 einen Besuch auf Schloss Tirol ab. Südtirol wird als internationales Vorzeigemodell für eine gelungene Autonomie gefeiert: „L’Alto Adige/Südtirol costituisce un esempio di autonomia a livello mondiale, che assicura non soltanto la serena convivenza, ma lo sviluppo armonioso di questo straordinario territorio, portando benessere e prosperità anche nelle sue aree più periferiche” (Presidenza della Repubblica 2019). Ein weiteres symbolisches Zeichen gegen Faschismus und Nationalsozialismus erfolgt durch die offizielle Kranzniederlegung zu Ehren von Franz Innerhofer und den Besuch des ehemaligen Durchgangslagers in der Reschenstraße in Bozen an dessen neu gestalteter Mauer. Zum ersten Mal treten die beiden Präsidenten von Österreich und Italien gemeinsam auf, um den Opfern von Faschismus und Nationalsozialismus zu gedenken.

5. Europawahl 2019

Am 26. Mai 2019 finden die Wahlen zum Europäischen Parlament statt (Stol.it 2019c). Die SVP geht eine Listenverbindung mit Forza Italia ein, das Team Köllens­perger schließt ein Bündnis mit der Liste „+Europa,“ die Südtiroler Grünen kandidieren auf der Liste „Europa Verde.“

Der Lega-Zuspruch steigt zwar in Südtirol (auch bei der deutschsprachigen Bevölkerung), der befürchtete Rechtsruck bleibt aber aus. Wie erwartet wird Herbert Dorfmann (SVP) als EU-Parlamentarier bestätigt (vgl. Stol.it 2019e), alle anderen aussichtsreichen Kandidaten scheitern an der 4-Prozent-Sperrklausel ihrer Parteien. Die Wahlbeteiligung in Südtirol liegt bei 62,8 Prozent (Stol.it 2019d) und erfährt in Südtirol im Vergleich zu den Wahlen von 2014 ein Plus von 10,5 Prozent (ausführlich zu den EU-Wahlen siehe den Beitrag von Günther Pallaver in diesem Band).

6. Römische Regierungskrise im Spätsommer und Auswirkungen auf Südtirol

Seit den Parlamentswahlen 2018 wird die Arbeit zwischen den Regierungsparteien Lega und Fünf-Sterne-Bewegung zunehmend schwieriger. Als Reaktion auf das Veto der Fünf-Sterne-Bewegung zum Bau der geplanten Schnellzugverbindung „TAV“ zwischen Turin und Lyon reicht die Lega am 9. August 2019 einen Misstrauensantrag im Senat ein (Custodero 2019). Die SVP kündigt an, sich im Falle einer Abstimmung der Stimme zu enthalten (Franceschini 2019a). Salvini zieht zwar im letzten Moment seinen Misstrauensantrag zurück, aber Regierungschef Giuseppe Conte legt daraufhin am 20. August sein Mandat selbst nieder. Salvini hofft, bei Neuwahlen das Amt des Regierungschefs zu erobern, die er für Oktober einfordert. Bei den Konsultationen des italienischen Staatspräsidenten spricht sich die Autonomiegruppe im Senat mit ihrer Präsidentin Julia Unterberger wie die SVP-Abgeordneten in der Kammer gegen Neuwahlen aus, bevor der Haushalt verabschiedet ist (Rai Südtirol Tagesschau 2019a).

Während der zweiten Konsultationsrunde einigen sich die Fünf-Sterne-Bewegung und der PD auf eine neue „Conte bis“ Regierung, der auch die Partei „Liberi e Uguali“ beitritt, sodass der Staatspräsident am 29. August Giuseppe Conte zum Minister­präsidenten ernennt, dem am 9. und 10. September das Vertrauen im Parlament ausgesprochen wird.

Landeshauptmann Arno Kompatscher strebt mit der neuen Regierung einen konstruktiven Dialog zum Gesundheitswesen, zur Konzession der Brennerautobahn und zum Schutz und zur Weiterentwicklung der Autonomie an (Südtiroler Volkspartei 2019). Julia Unterberger begrüßt die neue Regierung, vor allem die pro-europäische Ausrichtung sowie das ökologisch-sozial ausgerichtete Regierungsprogramm. SVP-Senator Meinhard Durnwalder zeigt sich etwas verhaltener (Rai Südtirol Tagesschau 2019b). Obwohl Unterberger für die Regierung stimmen möchte, zwingt sie die Fraktionsdisziplin, sich bei der Vertrauensabstimmung im Parlament der Stimme zu enthalten (Südtiroler Volkspartei 2019a). Grund dafür sind vor allem die Vorbehalte, die SVP-Obmann Philipp Achammer gegenüber dem Movimento 5 Stelle äußert. Die neue Regierung erhält schließlich in beiden Häusern eine Mehrheit.

Die neue Regierung auf nationaler Ebene hat zunächst keine unmittelbaren ­Auswirkungen auf die Koalition von SVP und Lega in Bozen. Allerdings tritt der Fraktionssprecher der Lega, Carlo Vettori, unerwartet am 26. November 2019 aus seiner Partei aus, was er mit „unüberbrückbaren Divergenzen und dem steigenden römischen Zentralismus der Partei Salvinis“ begründet (Franceschini 2019). Die Koalitionsmehrheit der Landesregierung ist trotz Vettoris Austritt mit 19 Stimmen immer noch gesichert, jedoch gibt es Befürchtungen, dass es innerhalb der Lega in Südtirol weitere Veränderungen geben kann, die Südtirols politisches System „nachhaltig erschüttern wird“ (Franceschini 2019).

Der Kammerabgeordnete der Lega, Filippo Maturi, der im Herbst 2018 die Koalitionsverhandlungen der Lega mit der SVP anführte, wird zum direkten Arm der Lega Roms‘ in Südtirol. Entmachtet parteiintern seine Parteikollegen Rita Mattei und Massimo Bessone (Franceschini 2019). Letztendlich entsteht eine neue Fraktion. Am 4. Dezember übernimmt Rita Mattei die Aufgabe der Sprecherin der neuen Fraktion, die sich nun „Lega Salvini Alto Adige Südtirol“ nennt. Vettori hingegen gründet eine neue Partei, die sich „Alto Adige-Autonomia“ nennt (kurz AAA).

7. Doppelpass-Debatte rauf und runter

Zur Vorgeschichte: Die österreichisch-italienische Doppelpassfrage für Südtiroler deutscher und ladinischer Muttersprache kommt wieder während der Koalitionsverhandlungen zwischen der Österreichischen Volkspartei (ÖVP) und der Freiheitlichen Partei Österreichs (FPÖ) 2017 auf (Werth 2018, 28 – 29). In einem von Sven Knoll ausgehenden Brief, der von zahlreichen prominenten Altmandataren und aktiven Politikern der SVP, der Süd-Tiroler Freiheit und der Freiheitlichen unterstützt wird, ersucht man um die Aufnahme der Forderung nach der österreichischen Staatsbürgerschaft für Südtiroler/-innen in das Koalitionsabkommen, was auf Unterstützung der FPÖ auch geschieht (Werth 2018, 29). Es folgen kontroverse Diskussionen zu diesem Vorhaben auf staatlicher Ebene Italiens als auch in Südtirol selbst.

Um den Doppelpass-Streit zu beenden, schlägt Landeshauptmann Arno Kom­patscher im Mai 2019 während des EU-Parlaments-Wahlkampfes eine „europäische Staatsbürgerschaft“ vor, denn aus rechtlicher Sicht bestehe keine Notwendigkeit einer doppelten Staatsbürgerschaft, um als deutschsprachige Minderheit in Italien besser geschützt zu sein (Stöhr 2019). Innerhalb der SVP treten immer deutlicher die gegensätzlichen Meinungen in dieser Frage auf. Mit dem plötzlichen Ende der ÖVP-FPÖ-Regierung scheint auch das Thema Doppelpass vom Tisch zu sein. Im September 2019 bringt die FPÖ im Nationalrat einen Entschließungsantrag zur Gewährung der österreichischen Staatsbürgerschaft an deutsche und ladinische Südtiroler/-innen ein. Dieser stimmt am 19. September 2019 auf Antrag der FPÖ und der ÖVP dem Antrag mit großer Mehrheit zu und fordert, mit Italien und mit der politischen Vertretung der Südtiroler/-innen das Gespräch aufzunehmen (Rai Südtirol Tagesschau 2019c). Indes ergibt eine repräsentative Studie der Michael-Gaismair-Gesellschaft, dass 63 Prozent der Bevölkerung Südtirols die Doppelpass-Debatte für problematisch halten oder diese völlig ablehnen.7

Dessen ungeachtet startet der Südtiroler Schützenbund eine neue Initiative. In einem Brief an den österreichischen Innenminister Wolfgang Peschorn und an Außenminister Alexander Schallenberg fordert die „Initiative Österreichische Staatsbürgerschaft für Südtiroler – INOES,“ bestehend aus 51 Persönlichkeiten aus Politik, Wirtschaft, Kirche, Bildung und Gewerkschaften, das Vorhaben weiter zu verfolgen und den Text für den entsprechenden Gesetzesvorschlag zu besprechen (Rai Südtirol Tagesschau 2019d). Parteiobmann Philipp Achammer und der Landtagspräsident Sepp Noggler unterstützen die neue Initiative, die von insgesamt elf der fünfzehn SVP-Mandatare unterschrieben wird. Innerhalb der SVP gehen dabei die Meinungen immer weiter auseinander. Landeshauptmann Kompatscher lehnt die nicht institutionelle Vorgehensweise kategorisch ab. Der Tiroler Landeshauptmann Günther Platter (ÖVP) wird über die neue Initiative erst gar nicht informiert. Der Konflikt zwischen Landeshauptmann Kompatscher und Parteiobmann Achammer nimmt zu.

Angeführt von Landesrätin Maria Hochgruber-Kuenzer und dem Landeskommandanten des Südtiroler Schützenbundes, Jürgen Wirth Anderlan, reist eine Delegation der Initiative Mitte Dezember nach Wien, um dort eine Petition von tausend Unterschriften zur Befürwortung der doppelten Staatsbürgerschaft zu überreichen. Die Delegation aus Abgeordneten der SVP, der Süd-Tiroler Freiheit, der Freiheitlichen und Vertretern der SVP-Altmandatare, der Plattform Heimat in der SVP, des Südtiroler Schützenbundes und des Südtiroler Heimatbundes strebt weiterhin eine Verankerung der Doppelstaatsbürgerschaft im Koalitionsprogramm der neuen österreichischen türkis-grünen Regierung an. Die Chancen dazu sind aber gering, zumal die Grünen dieses Anliegen nicht unterstützen. Damit wäre die Doppelstaatsbürgerschaft zunächst auf Eis gelegt.

8. Der Wolf geht um

In Südtirol gab es über ein Jahrhundert lang keine sesshaften Wölfe. Seit einigen Jahren gibt es in Südtirol aber wieder welche, die aus dem Trentino, Venetien und Slowenien nach Südtirol gekommen sind. Laut einer Studie des Instituts für Regionalentwicklung der Eurac Research (Bozen) sind Wölfe weder aggressiv noch im Wesentlichen gefährlich für den Menschen (Eurac Research 2017, 2). Die plötzliche Rückkehr des Wolfes hat dennoch zu Ängsten und Problemen in der Landwirtschaft, Weidewirtschaft und in der Viehzucht geführt. Präventionsmaßnahmen wie Zäune für Herden, Hüterhunde, Tonfrequenzabwehrgeräte und Sterilisierung der Wölfe können die Angriffe von Wölfen um über 80 Prozent abwehren. Allerdings würde dies einen tiefen Eingriff in die Gewohnheiten der Landwirte bedeuten.

Von den Schadenersatzanträgen, die 2016 in Südtirol von der Wildfauna be­antragt wurden, sind weniger als fünf Prozent großen Raubtieren (Bär und Wolf) zuzuschreiben, quantitativ betragen die Schäden weniger als 3.000 Euro (Eurac ­Research 2017, 3). Schäden, die durch Wolfrisse verursacht wurden, belaufen sich im Jahr 2018 auf 8.420 Euro (Südtiroler Landesverwaltung 2020). Laut den Aufzeichnungen des Amtes für Land- und Forstwirtschaft der Südtiroler Landesverwaltung, kommt es im Jahr 2019 (zwischen März und Dezember) zu einem sprunghaften Anstieg der Wolfsschäden:8 67 Schafe, 1 Widder, 5 Lämmer, 1 Kalb, 1 Ziege werden in den Gebieten Jaufental, Mauls, Penserjoch, Ulten, Seiser Alm, Passeiertal, Tiers, Schlern, Salten, Corvara, Flaas gerissen. Auch nähern sich die Wölfe immer mehr den besiedelten Gebieten, wie beispielsweise den Skipisten (in Corvara werden am 12. Dezember acht Wölfe auf einer Skipiste gefilmt, einer auf der Skipiste in St. Kassian) (Südtiroler Landesverwaltung 2020). Laut Wildbiologin Christl Miller ist von einer starken Zunahme des Wolfes im Alpenraum in den nächsten Jahren auszugehen (Stol.it 2019a).

2019 sucht die Landesregierung beim Umweltministerium, denn dafür ist der Staat zuständig, um die Ermächtigung ihres Wolfsmanagementplanes an, der im Bedarfsfall auch das Einfangen oder die Tötung des Wolfes vorsieht. Im April spricht sich das italienische Innenministerium für einen Abschuss von Wölfen aus, sofern es keine anderen Möglichkeiten gibt (Ministero dell‘Interno 2019). Im Mai 2019 erklärt der Generalanwalt des Europäischen Gerichtshofes (EuGH) die Wolfsjagd in Ausnahmefällen für zulässig. Laut Urteil des EuGH vom 11. Oktober sind Ausnahmen nach der Flora-Fauna-Habitat Richtlinie (FFH) aus vielerlei Gründen möglich, unterliegen aber strengen Anforderungen: günstiger Erhaltungszustand der Population und keine andere zufriedenstellende Lösung, den Schutz von anderen Tieren oder der öffentlichen Sicherheit zu gewährleisten.

Die SVP-Bauernvertreter bringen im Landtag den Beschlussantrag „Südtirols sensible Gebiete wolfsfrei halten“ ein, in dem gefordert wird, dass Berg- und Almgebiete als sensible Gebiete eingestuft werden. Außerdem soll ein Managementplan erarbeitet werden, der die Regulierung des Wolfsbestandes vorsieht und dem Land die Kompetenz zuschreibt, autonom den Wolfsbestand zu regulieren. Der Beschlussantrag wird angenommen (Südtiroler Landtag 2019c).

Am 16. Juli folgt das Urteil des Verfassungsgerichtes: die Rechtmäßigkeit des Landesgesetzes Nr. 11 wird bestätigt. Auch das im Trentino beschlossene Großraubwild-Gesetz wird als rechtmäßig erklärt. Daraufhin arbeitet das Land zusammen mit der Umweltschutzbehörde ISPRA einen Leitfaden aus, wie zum Schutz der Berglandwirtschaft problematische Bären und Wölfe entledigt werden können.

Eine andere Richtung schlägt der Dreierlandtag Tirol-Südtirol-Trentino ein. Bei seinem Treffen im Oktober 2019 ist der Antrag zu den wolfsfreien Almgebieten nicht mehrheitsfähig. Stattdessen spricht sich dieser für präventive Maßnahmen aus, wie ein gemeinsames Monitoring und die Erstellung eines Wolfsmanagements. Darüber hinaus werden die Almgebiete der Europaregion Tirol-Südtirol-Trentino zum Schutz der alpinen Alm- und Viehwirtschaft als sensible Zonen eingestuft.

Der Bauernbund, der Südtiroler Tierzuchtverband und der Jagdverband sprechen sich klar gegen die Präsenz des Wolfes auf dem Territorium aus. So werden im Mai von fünfzig Bauernbund-Ortsgruppen Mahnfeuer im ganzen Land gezündet, um auf die Gefahren durch den Wolf für die traditionelle Weidewirtschaft aufmerksam zu machen (Stol.it 2019b). Am 5. Juni machen die Bauern erneut gegen den Wolf mobil und protestieren in Bozen auf der Anti-Wolf-Kundgebung. Mit etwa 80 Traktoren fahren sie einen Protestmarsch entlang der Garibaldistraße hin zum Landtag, wo sie dem Landeshauptmann eine Resolution überreichen (Stol.it 2019f). Diesen Forderungen schließt sich auch der Südtioler Schützenbund an. Auch der Hotel- und Gastgewerbeverband (HGV) spricht seinen Unmut über den Wolf aus. Parallel zu diesen Ereignissen erstellt die Eurac Research eine weitere Studie, die untersucht, wie Einheimische und Touristen zur Rückkehr des Wolfes nach Südtirol stehen. Die Studie ergibt, dass eine Mehrheit von 65 Prozent (60 Prozent) der Südtiroler Bevölkerung (60 Prozent der Touristen) dem Wolf gegenüber positiv oder neutral eingestellt ist (Stauder et al. 2019).

9. Direkte Demokratie: es stockt

Im Dezember 2018 tritt das langumkämpfte, neue Gesetz zur Direkten Demokratie in Kraft (Autonome Provinz Bozen Südtirol 2018a). Dieses beinhaltet ein von Amhof-Foppa-Noggler ausgearbeitetes partizipatives Modell, welches weitreichende Neuerungen in der Ausgestaltung direkt-demokratischer Instrumente in Südtirol vorsieht. Demnach sind vier Formen der partizipativen Demokratie vorgesehen: die beratende Volksbefragung, die aufhebende und einführende Volksabstimmung, das Referendum und das Volksbegehren. Des Weiteren ist ein bürgernahes Beratungsorgan, der Bürgerrat, sowie ein Büro für politische Bildung und Bürgerbeteiligung vorgesehen. Von besonderer Bedeutung sind vor allem die Volksabstimmungen, bei denen Gesetzesentwürfe erstmals Bürger/-innen zur Entscheidung (und nicht nur zur Beratung) vorgelegt werden können, und das Referendum, das den Bürger/-innen die Möglichkeit gibt, zu entscheiden, ob ein Gesetz des Landtages in Kraft tritt oder nicht, sofern das Landesgesetz nicht mit einer Zwei-Drittel-Mehrheit verabschiedet worden ist.9 Beide Instrumente sind möglich, wenn innerhalb von sechs Monaten 13.000 Unterschriften gesammelt wurden. Das Quorum wurde auf 25 Prozent gesenkt.

Nur zwei Monate nach dem in Kraft treten des neuen Gesetzes, im Februar 2019, legt der SVP-Fraktionssprecher Gert Lanz allerdings einen neuen Gesetzesentwurf vor, welcher neben sprachlichen Anpassungen vor allem die Abschaffung von Art. 12 des geltenden Gesetzes zur Direkten Demokratie vorsieht (Autonome Provinz Bozen Südtirol 2019). Nach Art. 12 ist es nämlich möglich, über jedes Landesgesetz, das nicht mit einer Zwei-Drittel-Mehrheit verabschiedet wird, ein bestätigendes Referendum abzuhalten, sofern dafür 300 Unterschriften gesammelt werden konnten. Dies berge die Gefahr in sich, die Arbeit des Landtages lahm zu legen und stelle eine übermäßige Belastung für das Gesetzgebungsverfahren dar (Gasser 2019). Es besteht zwar der politische Wille seitens der Mehrheitsfraktion, das Gesetz zur Direkten Demokratie von 2018 abzuändern, aber der neue Gesetzesentwurf wird nach Zurückweisung an den Ausschuss der I. Gesetzgebungskommission im Jahre 2019 nicht mehr vom Landtag behandelt.10 Diese Stillstand-Situation, aber auch die fehlende Einsetzung beispielsweise des vorgesehenen Bürgerrates sowie des Büros für politische Bildung und Bürgerbeteiligung verhindern im Jahre 2019 somit die konkrete Umsetzung des neuen Gesetzes zur Direkten Demokratie.

10. Impfpflicht: jetzt wird ernst gemacht

Im Dezember 2018 beschließt die Landesregierung vorläufige Maßnahmen, die bei Nichterfüllung der Impfflicht für das Schuljahr 2018 – 19 greifen (Landesregierung 2018). Wer nicht alle vorgeschriebenen Impfungen an seinen Kindern vorgenommen hat, wird vom Hygienedienst des Südtiroler Sanitätsbetriebes aufgefordert, diese durchzuführen. Es folgt eine Einladung zum Impfgespräch, nach der es eine letzte Frist von sechzig Tagen gibt, innerhalb der die Impfungen nachgeholt werden ­können. Verwaltungssanktionen bei Nichterfüllung betragen 167 Euro. Es erfolgt auch eine Meldung der nichtgeimpften Kinder an die Bildungseinrichtungen. Gleichzeitig wird angekündigt, dass mit dem Schuljahr 2019 – 20 die staatlichen Bestimmungen Anwendung finden, und somit die „Schonfrist“ vorbei ist. Die Landesregierung setzt sich zum Ziel, die Impfraten in Südtirol zu erhöhen und legt als Stichtag den 9. August 2019 fest. Innerhalb dieses Stichtages muss die Impfdokumentation vorgelegt oder die Vormerkung des Impftermins beim Sanitätsbetrieb erfolgt sein. Die Verwaltungsstrafen werden bei fehlender Impfung auf 100 – 500 Euro erhöht und der Ausschluss aus öffentlichen Bildungseinrichtungen im Klein- und Kindergartenalter folgt. Daraufhin kündigen 300 Eltern an, rechtliche Schritte gegen den drohenden Ausschluss der Kinder von den Bildungseinrichtungen zu unternehmen (Stol.it 2019g). Der Druck auf das Pflichtimpfen erhöht sich in Südtirol, sodass zu Beginn des Schuljahres 2019 – 20 definitiv 100 Kinder (von ursprünglich 336 Kindern) ihren Kindergartenplatz aufgrund mangelhaften Impfens oder nicht Wahrnehmung des Impftermins verlieren (Stol.it 2019h). Kaum einer nimmt aber auch den Impftermin nach dem Impfgespräch vom August wahr. Die Landesregierung will die Impfpflicht rigoros durchzusetzen und stützt sich dabei auf das Urteil des Verfassungsgerichtes vom 18. Juli 2019, aus dem hervorgeht, dass der Bereich Gesundheitsschutz in der ausschließlichen Kompetenz des Staates liegt.

Anmerkungen / Note

1 Il 24 giugno 2019 il Comitato olimpico internazionale comunica che le Olimpiadi invernali 2026 sono state assegnate a Milano e Cortina. Le gare di biathlon si svolgeranno ad Anterselva.

2 Si veda sull’argomento gli esaurienti contributi pubblicati in questo numero.

3 Vengono indicati ufficialmente solo casi certi e univoci.

4 A condizione che lo richiedano, entro 20 giorni, 300 promotori.

5 Si veda l’iter del progetto di Legge provinciale num. 12/19-XVI: http://www2.landtag-bz.org/de/daten
banken/akte/angaben_akt.asp?app=idap&at_id=557244&blank=N (14.01.20)

6 Am 24. Juni 2019 steht dann auch fest, dass das Internationale Olympische Komitee IOC den italie­nischen Bewerbern Mailand-Cortina die Austragung der Olympischen Winterspiele 2026 zuspricht. Biathlon wird in Antholz ausgetragen werden.

7 Siehe dazu die ausführlichen Beiträge in dieser Ausgabe.

8 Nur eindeutig nachweisbare Fälle werden von Amts wegen aufgezeichnet.

9 Voraussetzung dafür ist, dass innerhalb von 20 Tagen 300 Promotoren dies beantragen.

10 Siehe den Werdegang des Aktes zum Landesgesetzentwurf Nr. 12/19-XVI http://www2.landtag-bz.org/de/datenbanken/akte/angaben_akt.asp?app=idap&at_id=557244&blank=N (14.01.20) (14.01.20)

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