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Hermann Atz/Alice Forlin

Le appartenenze territoriali ed etniche degli altoatesini

Un’analisi della multidimensionalità dell’identità e del suo cambiamento nel tempo

Territorial and ethnic affiliations of South Tyroleans

An analysis of the multidimensionality of social identity and its change over time

Abstract Today, South Tyrol is an area where three indigenous ethnic groups live together, recognized as such and officially called “language groups”. For this reason, accurately analysing the political-territorial unities with which South Tyroleans identify themselves is also important for assessing the state of inter-ethnic cohabitation. This article is not limited to the analysis of the first ethnic-territorial unit of reference of South Tyroleans and how it has changed over time but tries to go deeper than the ASTAT 2014 linguistic barometer by considering as well socio-demographic differences. In order to obtain a more complete ­picture of South Tyrol’s social identity, the relationship between the first and second political-­territorial reference unit is also considered. In this way, the multidimensionality of social identity and the respective differences between language groups in South Tyrol become evident. Finally, the connection between social identity and opinions on the importance of citizenship in general and dual citizenship in particular is examined.

1. Rilevanza della tematica

Nel marzo 2019 Apollis ha condotto un sondaggio rappresentativo, commissionato dalla Società Michael-Gaismair e da Eurac Research, per indagare l’attitudine degli altoatesini verso la proposta avanzata dal Governo austriaco circa la possibilità di concedere la doppia cittadinanza (quella austriaca a cittadini italiani residenti in provincia di Bolzano – Alto Adige/Südtirol) se appartenenti al gruppo linguistico tedesco o ladino. Per approfondire la domanda, nel questionario utilizzato sono stati raccolti dati riguardanti anche altri aspetti, ad esempio, l’importanza della citta­dinanza in generale, il significato dell’eventuale ottenimento della cittadinanza austria­ca ed i rapporti individuali degli altoatesini con l’Austria. È stata indagata, inoltre, l’unità politico-territoriale di riferimento con cui si identificano gli altoatesini con una domanda specifica, posta con la stessa formulazione del questionario dell’ASTAT utilizzato per il Barometro Linguistico 2014 (ASTAT 2016). Il nostro contributo si concentra su quest’ultima tematica cercando di identificare i fattori che determinano gli atteggiamenti in merito ed eventuali trend osservabili negli ultimi decenni.

Il concetto di unità politico-territoriale di riferimento è analogo a quello di “identità sociale”. L’identità sociale può definirsi come quella parte del concetto di sé che deriva dalla consapevolezza di appartenere ad un gruppo sociale (o a diversi gruppi sociali), unitamente al significato emotivo associato a tale appartenenza (Tajfel 1982). Dunque, secondo la definizione di Tajfel, l’individuo può sentirsi parte di più gruppi ed avere quindi diverse unità politico-territoriali di riferimento. Ci si sente parte di un particolare gruppo o di particolari gruppi sulla base di determinate somiglianze che, allo stesso tempo, permettono sia all’individuo di identificarsi sia di venire identificato come membro da persone esterne e interne al gruppo. Sulla base di questa definizione è dunque possibile affermare che fa parte dell’identità sociale anche il concetto di “identità regionale”. È possibile trovare esempi di identità regionale in tutto il mondo anche se è difficile definire cosa sia e quale sia il suo effetto sulle attività politiche e sociali. L’identità regionale può essere vista come un processo che, contemporaneamente, porta alla produzione di confini territoriali, simboli e istituzioni ma ne è anche condizionata (Paasi 2003).

Un concetto simile è quello delle affiliazioni multiple o delle cosiddette “identità di trattino” (Kymlicka 2005). Questo termine viene utilizzato per descrivere un collegamento con diverse culture o nazioni a livello individuale, di solito causato dalla migrazione o dall’origine familiare. L’aspetto etnico tende a passare in secondo piano (Scheer 2014).

L’identità sociale, regionale o nazionale, risulta essere importante inoltre poiché fornisce all’individuo sicurezza nella sua vita quotidiana permettendogli di sapere come relazionarsi con le persone e di identificarsi come appartenente ad un gruppo (Atz 2012).

Oggi l’Alto Adige è un territorio che vede la convivenza di tre gruppi etnici autocto­ni, riconosciuti come tali e ufficialmente chiamati “gruppi linguistici” (madre­lingua ovvero prima lingua tedesca, italiana e ladina). Per questo motivo, approfon­dire l’unità politico-territoriale con cui si identificano gli altoatesini è rilevante anche per approfondire lo stato della convivenza interetnica: in particolare, se i tre gruppi si identificando con le stesse unità oppure se invece persistono delle differenze.

L’elemento innovativo dell’indagine di Apollis sta nel fatto che si sono voluti approfondire diversi aspetti relativi all’identificazione sociale, chiedendo agli inter­vistati con quale unità si riconoscano in “primo” e “secondo” luogo. La distinzione risulta essere rilevante poiché l’identità sociale, come spiegato precedentemente, ha un carattere composito ed è possibile riconoscersi e identificarsi come membri di più gruppi contemporaneamente, siano essi basati su etnia, lingua, regione, stato o entità sovranazionale. Per questo motivo, permettere all’intervistato di specificare a quale o quali unità politico-territoriali faccia riferimento consente di avere un livello di approfondimento maggiore, considerata anche l’eterogeneità etnica che storicamente caratterizza la provincia di Bolzano.

2. Domande di ricerca e ipotesi

Data la precedente premessa, questo lavoro cerca di rispondere a diverse domande di ricerca che hanno come obiettivo quello di analizzare non solo qual è la prima unità etnico-territoriale di riferimento per gli altoatesini ed il suo cambiamento nel tempo, ma anche dare un approfondimento maggiore rispetto all’indagine ASTAT considerando, in aggiunta, le differenze socio-demografiche. Per avere però un quadro più completo dell’identità sociale degli altoatesini, si prenderà in considerazione anche la relazione tra la prima e la seconda unità politico-territoriale di riferimento. In questo modo, sarà possibile approfondire maggiormente la multidimensionalità dell’identità sociale e le differenze tra i gruppi linguistici in Alto Adige. Infine, verrà indagata la correlazione tra l’identità sociale e l’opinione riguardo all’importanza della cittadinanza, all’opinione sulla doppia cittadinanza e al partito politico votato alle ultime elezioni provinciali.

Le domande di ricerca sono le seguenti:

1. Quali sono le unità etnico-territoriali con cui si identificano gli altoatesini?

2. Quali le differenze per genere, età, livello d’istruzione, gruppo linguistico e zona di residenza?

3. Esiste una correlazione tra l’unità etnico-territoriale di riferimento e l’opinione riguardo all’importanza della cittadinanza, l’opinione sulla doppia cittadinanza e il partito politico votato alle ultime elezioni provinciali?

4. Com’è cambiata l’unità etnico-territoriale di riferimento con cui si identi­ficano gli altoatesini dal 2004 al 2019?

Considerati i contributi teorici, storici ed empirici presenti in letteratura è possibile formulare delle ipotesi da sottoporre alla verifica empirica. In particolare, per la prima domanda di ricerca, considerati i precedenti risultati dell’ASTAT, l’aspettativa è di trovare dei risultati analoghi a quelli delle due rilevazioni dell’Istituto di Statistica provinciale. In particolare, l’ipotesi è che gli abitanti dell’Alto Adige si identifichino maggiormente con il territorio e meno con le unità rappresentanti le nazioni linguistiche o unità nazionali e sovranazionali.

Per quanto riguarda le differenze controllando per le variabili socio-demogra­fiche prese in esame, l’aspettativa è di trovare le donne, gli anziani, i madrelingua tedesca o ladina, le persone con un basso livello di scolarizzazione e coloro che abitano in campagna identificarsi maggiormente con l’unità territoriale rispetto alle altre, in quanto queste categorie sono più conservatrici e tradizionaliste.

Riguardo la terza domanda di ricerca, l’aspettativa è quella di trovare che con il passare del tempo gli altoatesini si identifichino meno con la dimensione etnico-territoriale e maggiormente con la dimensione etnico-nazionale e cosmopolita/trans­nazionale.

Infine, per quanto riguarda l’ultima domanda di ricerca, riguardante l’esistenza di una correlazione tra l’unità etnico-territoriale di riferimento, l’opinione riguardo all’importanza della cittadinanza e il partito votato alle ultime elezioni regionali, l’ipotesi è di trovare le persone più cosmopolite, quelle che si identificano con il territorio e gli elettori di partiti conservatori o locali ritenere che la cittadinanza sia poco o per nulla importante.

Ipotesi 1: gli altoatesini si identificano maggiormente con la dimensione etnico-­territoriale e meno con altre entità come la dimensione etnico-nazionale o cosmopolita.

Ipotesi 2: in prima istanza, le donne, gli anziani, i tedeschi, i ladini, le persone con un basso livello di scolarizzazione e i residenti in zone rurali si identificano maggiormente con la dimensione etnico-territoriale.

Ipotesi 3: coloro per i quali la cittadinanza è poco importante, gli elettori di partiti conservatori o locali e coloro che considerano positivamente la doppia citta­dinanza faranno maggiormente afferenza alla dimensione etnico-territoriale.

Ipotesi 4: con il passare del tempo gli altoatesini si identificano meno con la dimensione etnico-territoriale e maggiormente con quella etnico-nazionale e cosmopolita/transnazionale.

3. Approccio metodologico

L’indagine condotta da Apollis si basa su un campione casuale di 700 persone, stratificato secondo la percentuale della popolazione di lingua italiana nel comune, che sono state intervistate telefonicamente. Il campione estratto comprende solo cittadini italiani di età maggiore o uguale ai 18 anni. Per questo motivo i comuni sono stati divisi in due gruppi: fino al 20 per cento e sopra il 20 per cento della popolazione appartenente al gruppo linguistico italiano; la selezione non era proporzionale, con il 45 per cento delle famiglie dal primo gruppo e con il 55 per cento dal secondo gruppo. Questa divergenza dalle proporzioni reali è stata compensata da una ponderazione successiva che rende il campione rappresentativo. In totale sono state realizzate 446 interviste per il gruppo linguistico tedesco, 217 per il gruppo linguistico italiano e 33 interviste per il gruppo linguistico ladino (le 4 persone rimanenti hanno dichiarato di appartenere ad un altro gruppo linguistico o non appartengono a nessun gruppo linguistico).

Per quanto riguarda l’operativizzazione dei concetti e, in particolare, le due domande sull’appartenenza territoriale-etnica, queste hanno la presente formulazione e le seguenti categorie di risposta che considerano la storica eterogeneità del territorio. La domanda e le risposte possibili sono identiche a quelle del Barometro linguistico dell’Alto Adige 2014 (ASTAT 2016) (vedi tabella 1).

Per quanto riguarda le altre variabili di interesse per l’analisi (titolo di studio, età, gruppo linguistico e zona di residenza) sono state operazionalizzate come segue: il grado d’istruzione è una variabile binaria che divide il campione in coloro che hanno un livello di scolarizzazione maggiore o uguale al diploma di maturità e coloro che non hanno raggiunto la maturità. L’età è stata operativizzata con una variabile categoriale con tre categorie dai 18 ai 39 anni, dai 40 ai 59 anni e dai 60 anni e oltre. La variabile che si riferisce al gruppo linguistico di appartenenza si com­pone di tre categorie: italiano, tedesco e ladino. Siccome nel campione vi erano ­solamente 33 persone appartenenti al gruppo linguistico ladino abbiamo per alcuni analisi raggruppato le categorie tedesco e ladino – in corrispondenza anche alle risposte possibili nella domanda sull’appartenenza (cfr. tabella 1). Infine, la variabile relativa alla zona di residenza include tutti coloro che abitano in città con più di 15.000 abitanti nella categoria urbana e tutti gli altri che abitano in zone rurali e piccoli centri nella categoria rurale.

4. Risultati

4.1 Prima e seconda appartenenza

La prima domanda di ricerca di questo lavoro vuole investigare quali siano le unità etnico-territoriali con cui si identificano gli altoatesini. Il seguente grafico mostra la distribuzione delle risposte per la prima scelta (cfr. grafico 1).

Com’è possibile vedere, quasi la metà degli altoatesini si identifica in primo luogo come sudtirolesi di lingua tedesca o ladina (47 per cento) a cui fanno seguito coloro che si identificano come italiani/e (14 per cento) ed europei/e (11 per cento). Tutte le altre categorie ottengono percentuali di selezione sotto il 10 per cento, in particolare cittadino del mondo (7 per cento), sudtirolese di lingua italiana (6 per cento), altoatesino/a (4 per cento), tedesco/a (4 per cento), ladino/a (3 per cento) e tirolese (2 per cento).

Diversamente si distribuiscono i risultati riguardante la seconda unità politico-­territoriale di riferimento degli altoatesini. Come già accennato, questo aspetto non è mai stato indagato in questo modo ed è il vero elemento innovativo di tutta l’indagine. Le categorie scelte più frequentemente in secondo luogo sono italiano/a ed euro­peo/a (ambedue 21 per cento). Più spesso rispetto alla prima scelta vengono nomi­nate anche le categorie altoatesino/a (6 per cento), tirolese (6 per cento) e tedesco/a (6 per cento) (cfr. grafico 2).

Per un ulteriore approfondimento ci sembrava opportuno aggregare le dodici diverse possibilità di risposta in cinque diverse dimensioni del concetto di riferimento. Con le categorie sudtirolese di lingua tedesca o ladina, sudtirolese di lingua italiana e altoatesino si è voluta cogliere la dimensione etnico-territoriale. Le categorie ladino, italiano e tedesco colgono la dimensione “etnico-nazionale” mentre, al contrario, europeo e cittadino del mondo fanno riferimento alla dimensione cosmopolita. Tra le ultime categorie rimaste, tirolese e austriaco, vogliono esprimere la dimensione etnico-storica mentre, le categorie altro, la questione dell’identità non mi interessa e non so completano le possibili risposte alla domanda, ma da un punto di vista sostantivo hanno un significato simile, ovvero quello di non riconoscersi con le categorie precedenti (cfr. tabella 2).

Le cinque dimensioni, esposte precedentemente, prendono in considerazione l’etero­geneità etnica e la storia dell’Alto Adige. La dimensione territoriale distingue al suo interno i tre gruppi linguistici e la differenza con la dimensione nazionale sta nella sua sfaccettatura territoriale. In altre parole, coloro che si identificano “Sud­tirolesi di lingua...” si identificano con la provincia indicando il gruppo linguistico di appartenenza, mentre coloro che si identificano come “tedesco” o “italiano” si identificano con tutti coloro che parlano tedesco o italiano. Le categorie tirolese e austriaco sono state inserite per motivi storici: potrebbero esservi, infatti, persone che si sentono austriache o tirolesi poiché i loro avi lo erano.

Guardando alle diverse dimensioni del concetto di identità (tabella 3), è possi­bile vedere come vi sia una corrispondenza nei risultati anche quando vengono aggregate le diverse categorie e considerati sia la prima che la seconda categoria di appartenenza. Infatti, la dimensione etnico-territoriale risulta sempre quella più selezio­nata (73 per cento) seguita da quella etnico-nazionale e da quella transnazionale rispettivamente al 46 per cento e 42 per cento. Dunque, è possibile concludere che la prima ipotesi è stata confermata. Infatti, i risultati dell’indagine sono in linea con i precedenti risultati del Barometro Linguistico ASTAT (ASTAT 2006, ASTAT 2016): quasi i tre quarti degli altoatesini si identificano con la dimensione etnico-territoriale e le altre dimensioni risultano essere minoritarie.

L’affermazione precedente vale anche per i singoli gruppi linguistici, però con sfumature diverse. Per il gruppo tedesco l’identificazione etnico-territoriale è pre­dominante, per i ladini e il gruppo linguistico italiano si aggira intorno ai livelli dell’identificazione etnico-nazionale (cfr. tabella 4). C’è da osservare però, che per i ladini la “nazione” corrisponde alle valli ladine e, in questo senso, sia al territorio locale, sia all’etnia.

Tab. 4: Prima unità etnico-territoriale di appartenenza ricodificata per gruppo linguistico, valori percentuali su numero casi

Dimensione di appartenenza (prima scelta)

Tedesco

Ladino

Italiano

Totale

etnico-territoriale

80

71

56

73

etnico-nazionale

39

70

59

46

etnico-storica

14

6

1

10

europeo, cittadino del mondo

39

22

52

42

altro, nessuna identità, non sa

17

6

15

16

totale casi

(446)

(33)

(217)

(696)

4.2 Approfondimento per gruppi demografici

Quali le differenze per genere, età, titolo di studio, gruppo linguistico e zona di abitazione? La tabella 5 ci permette di testare la seconda ipotesi. Per quanto riguarda le differenze per genere è possibile notare come le donne abbiano la più alta selezione per la categoria sudtirolese di lingua tedesca/ladina (51 per cento contro 43 per cento degli uomini) ma non per quella sudtirolese di lingua italiana (8 per cento contro 13 per cento egli uomini). Guardando invece alle categorie italiano e europeo/cittadino del mondo, non ci sono differenze significative tra i due generi.

Considerando l’età, le persone dai 18 ai 39 anni sono la classe meno legata alla dimensione etnico-territoriale (nonostante questa continui ad essere quella più selezionata) e hanno invece la più alta percentuale di selezione della categoria europeo/cittadino del mondo, superando, rispettivamente, di circa 6 e 4 punti percentuali le altre due classi. Anche la percentuale di chi si dichiara Tirolese o Austriaco – cioè si riferisce alla dimensione etnico-storica – risulta superiore alla media fra i più giovani (7 per cento). Per quanto riguarda invece la selezione della categoria italiano non vi sono differenze significative tra le tre classi.

Distinguendo per livello di educazione, troviamo che le persone meno istruite hanno una percentuale di selezione della dimensione etnico-territoriale maggiore di 12 punti percentuali rispetto alle persone con un più alto titolo di studio. Tra le persone con la maturità, la percentuale di selezione della dimensione cosmopolita è maggiore di quella della categoria italiano, mentre queste due categorie sono decisamente meno selezionate da coloro che hanno un basso livello di scolarizzazione.

I risultati per gruppo linguistico e zona abitativa mostrano che vi sono significative differenze tra le diverse categorie. Oltre il 60 per cento di coloro che abitano in zone rurali si sentono afferenti alla dimensione etnico-territoriale contro il 49 per cento di chi abita in città. Tra questi ultimi il 27 per cento si dichiara italiano e il 22 per cento cittadino del mondo, contro rispettivamente il 7 per cento e il 15 per cento di chi abita in zone rurali. I tedeschi si identificano per il 64 per cento come sudtirolesi di lingua tedesca mentre solo il 14 per cento si identifica cosmopolita in prima istanza. Gli italiani al contrario si identificano come italiani per il 41 per cento, successivamente altoatesini ed europei.

Anche in questo caso l’ipotesi 2 sembra confermata, ovvero che le donne, gli anziani, i tedeschi o ladini, le persone con un basso livello di scolarizzazione e i residenti in zone rurali si identificano maggiormente con la dimensione etnico-terri­toriale.

Separando invece i due grandi gruppi etnici-linguistici, per gli appartenenti ai gruppi tedeschi e ladini si confermano le differenze ipotizzate ed osservate per genere, per età e per grado d’istruzione, sparisce invece quella per zona abitativa, anzi, l’identificazione di tipo etnico-territoriale prevale leggermente nei comuni urbani, quelli di tipo etnico-nazionale ed etnico-storico si riscontrano invece molto più spesso nelle zone rurali. L’identificazione cosmopolita è – come aspettato – un fenomeno piuttosto urbano (cfr. tabella 6).

Per il gruppo linguistico italiano non è possibile verificare tendenze analoghe. L’effetto più chiaro che emerge riguarda l’identificazione etnica-nazionale (Italiano/a), che prevale tra donne, giovani e persone con alto grado d’istruzione; e di conseguenza l’orientamento etnico-territoriale è maggiore tra maschi nelle zone rurali (cfr. tabella 7).

4.3 Associazione tra prima e seconda identificazione

Solo attraverso la sintesi della prima e della seconda identificazione si può analizzare quanto fortemente e in che modo le identità multiple sono pronunciate in relazione all’appartenenza territoriale ed etnico-nazionale in Alto Adige.

Un primo approccio in merito è stato scelto nell’analisi di Haller/Atz/Pallaver (in questo volume) sommando semplicemente la prima e la seconda appartenenza. In questo modo si è potuto provare che l’identificazione territoriale (al livello della provincia) prevale per il gruppo linguistico tedesco/ladino su un’identificazione nazionale o transnazionale e si aggiusta su livelli paragonabili all’identificazione nazionale per il gruppo linguistico italiano. In questo contributo puntiamo ad un ulteriore approfondimento della tematica considerando tutte le possibili associazioni tra i vari livelli di identificazione territoriale-nazionale.

Tab. 8: Frequenze delle seconde appartenenze condizionata dalla prima appartenenza, percentuali per riga (solo per le categorie più frequenti)

Prima ­appartenenza

Seconda appartenenza

totale casi

sudtirolese di lingua tedesca o ladina

sudtirolese di lingua italiana, altoatesino

tirolese, austriaco

tedesco

italiano

europeo, cittadino del mondo

altro, non interessa (incl. ladino)

sudtirolese di lingua tedesca o ladina

0

6

13

8

27

29

17

(316)

sudtirolese di lingua italiana, altoatesino

6

16

1

1

31

25

20

(81)

italiano

11

28

1

5

0

39

16

(105)

europeo, cittadino mondo

25

15

3

2

20

24

12

(131)

totale

9

12

8

6

21

28

16

(700)

Prima osserviamo come varia la seconda scelta a condizione di una certa prima affiliazione. Per ragioni statistiche, ci limiteremo alle classificazioni etnico-territoriali più comuni per la prima affiliazione.

Gli altoatesini/sudtirolesi di lingua tedesca o ladina si identificano in seconda linea più spesso come cosmopoliti (29 per cento) o come italiani (27 per cento). Seguono poi le categorie tirolesi (13 per cento) e tedeschi (8 per cento) che sottolineano l’appartenenza etnica unica; lo stesso probabilmente vale per quel 17 per cento che ha preferito non nominare una seconda affiliazione. Infine, il 6 per cento sente di appartenere anche al gruppo di lingua italiana. Ciò significa che un terzo degli altoatesini di lingua tedesca o ladina potrebbe essere descritto come tedesco/ladino-italiano ovvero italo-tedesco, italo-ladino nel senso di “identità trattino”. Quasi il 30 per cento può essere descritto come orientato anche al livello transnazionale e il restante 40 per cento come persone il cui senso di appartenenza è prettamente unidimensionale dal punto di vista etnico.

Tra i sudtirolesi (principalmente) di lingua italiana, l’8 per cento di essi ritiene di appartenere in seconda linea al gruppo linguistico tedesco o ladino, o addirittura si classifica come tirolese, austriaco o tedesco. Tuttavia, il più delle volte si descrivono come italiani (31 per cento) o cittadini europei/mondo (25 per cento). Un quinto ha scelto di non assegnarsi a nessun’altra categoria, mentre il 16 per cento ha citato altoatesino come termine quasi sinonimo. Due terzi dei sudtirolesi di lingua italiana/degli altoatesini si classificano chiaramente in base all’etnia e quindi molto più frequentemente di quanto facciano altoatesini/sudtirolesi di lingua tedesca e ladina. Un quarto ha anche un orientamento transnazionale e si può dire che solo l’8 per cento ha “un’identità di trattino”.

Le persone che si sentono prevalentemente italiane (senza il riferimento regionale altoatesino/sudtirolese) si classificano in seconda linea come cosmopoliti (39 per cento), seguito dalla categoria altoatesini di lingua italiana (28 per cento). Un ulteriore 17 per cento ritiene di appartenere anche al gruppo linguistico tedesco o ladino o addirittura sentirsi tirolesi, austriaci o tedeschi, mentre il restante 16 per si dichiara non appartenente ad alcuna ulteriore identità. Anche in questo gruppo la quota maggiore è quindi attribuibile a classificazioni etnicamente distinte (44 per cento), seguita dall’orientamento transnazionale (39 per cento). Il restante 17 per cento può essere classificato come identità di trattino.

Un buon terzo (36 per cento) di coloro che si descrivono prima di tutto come europei o cittadini del mondo rimangono anche secondariamente fedeli a questa identità transnazionale. Poco meno di un terzo (30 per cento) si associa al gruppo linguistico tedesco o ladino o si sente tirolese, austriaco o tedesco. Il restante terzo si definisce secondariamente come italiano (20 per cento) o come altoatesino/sudtirolese di lingua italiana (15 per cento).

Se si riassumono tutte le possibili combinazioni di prima e seconda identità secondo gli aspetti di unicità o ambiguità etnica, si ottengono i seguenti risultati:

Un buon quinto di tutte le persone (22 per cento) può essere classificato come multietnico tedesco/ladino-italiano, cioè ha una chiara identità con “il trattino”. Tuttavia, la maggior parte di essi combina l’autoclassificazione come altoatesini/sudtirolesi di lingua tedesca o ladina con l’identificazione come italiani, che è forse più un impegno verso lo Stato e la nazione culturale italiana che verso l’etnia italiana in senso stretto – ma qui i confini sono fluidi. Una parte più piccola (circa il 4 per cento della popolazione totale) si identifica sia come altoatesini/sudtirolesi di lingua tedesca o ladina, sia come altoatesini/sudtirolesi di lingua italiana.

Più di un terzo associa un’identità di etnia tedesca (23 per cento) o italiana (14 per cento) ad un orientamento transnazionale.

Le persone che appartengono solo alle categorie tedesche o ladine costituiscono poco più di un quinto del campione (21 per cento) e quelle che sentono di appartenere solo alle categorie italiane il 13 per cento – queste identità etnicamente uni­dimensionali riguardano quindi un altro terzo del campione.

Il resto sono persone con un orientamento puramente transnazionale (6 per cento) o senza alcuna indicazione (1 per cento).

Così, se Haller/Atz/Pallaver (in questo volume) giungono alla conclusione che il riferimento territoriale è in primo piano o almeno svolge un ruolo molto importante per gli altoatesini/sudtirolesi di tutti i gruppi linguistici, l’analisi di cui sopra mostra che semplici classificazioni etniche – con o senza un ulteriore orientamento trans­nazionale – costituiscono ancora il “caso normale”. Un’identità decisamente multi­etnica, tuttavia, è presente in più di un quinto della popolazione dell’Alto Adige (autocto­na), non considerando nemmeno gli stranieri residenti, cioè un ulteriore 9 per cento della popolazione totale.

4.4 Identità e opinioni sulla cittadinanza

Come accennato all’inizio, l’indagine complessivo alla base di questa analisi si è concentrata sul tema della cittadinanza, in particolare sulle questioni sollevate da una possibile doppia cittadinanza per gli altoatesini di lingua tedesca e ladina. Vale quindi la pena dare un’occhiata a come le opinioni e gli atteggiamenti in questo senso si collegano al sentimento di appartenenza territoriale, etnico, nazionale.
Infatti, si può notare che le persone con un orientamento etnico-nazionale attribuiscono particolare importanza alla cittadinanza in generale, mentre questo è relativamente meno importante per le persone con un orientamento transnazionale (cfr. tabella 9).

Per la valutazione della proposta di doppia cittadinanza, sembra che l’appartenenza al gruppo linguistico sia talmente fondamentale che le dimensioni sono state ulteriormente suddivise secondo questo criterio. Il risultato può essere visto nella tabella 10. Si conferma che questa proposta viene fortemente respinta da persone che si identificano principalmente come altoatesini o italiani, ma anche da persone con un orientamento transnazionale. Al contrario, una percentuale particolarmente elevata di persone che si identificano principalmente come tirolesi o austriaci accoglie evidentemente con favore la proposta.

I possibili effetti della doppia cittadinanza sulla convivenza in Alto Adige sono giudicati relativamente favorevoli dalle persone con un background etnico-storico e da coloro che si sentono in primo luogo tedeschi. I timori più forti, invece, sono espressi da quelli di chi si classificano principalmente come sudtirolesi di lingua italiana/altoatesini o come italiani, ma anche di chi ha un orientamento transnazionale (cfr. tabelle 11).

Se fosse effettivamente possibile richiedere la cittadinanza austriaca aggiuntiva, allora, logicamente, le persone più favorevoli a richiederla sarebbero più probabilmente quelle che si sentono in primo luogo tirolesi, austriaci o tedeschi. Le persone che ne farebbero meno uso sono quelle che si identificano principalmente come sudtirolesi di lingua italiana/altoatesini o come italiani, ma anche quelli che hanno un orientamento transnazionale (cfr. tabella 12).

Infine, consideriamo la connessione tra appartenenza etnico-territoriale e preferenza di partito politico. Purtroppo, solo una parte degli intervistati ha fornito informazioni su quest’ultimo, quindi per motivi statistici siamo costretti a limitarci ai partiti più frequentemente menzionati. In ogni caso, si scopre che l’elettorato dell’SVP e del Team Köllensperger ha il più forte orientamento etnico-territoriale in senso stretto. Gli elettori dei Verdi si sentono equamente divisi tra sudtirolesi e cosmopoliti. Gli elettori del PD hanno raramente un’identità etnico-territoriale, gli elettori della Lega esprimono più spesso un’ identità etnico-nazionale, ma quasi altrettanti si identificano col livello etnico-territoriale (cfr. tabelle 13).

4.5 Confronto con indagini ASTAT

Nel 2004 e nel 2014 l’ASTAT, Istituto di Statistica della Provincia Autonoma di Bolzano, ha condotto due indagini dal titolo “Barometro linguistico dell’Alto Adige” nelle quali si è studiato l’uso della lingua e l’identità linguistica degli altoatesini. Nell’indagine sono stati approfonditi molti aspetti diversi tra cui: l’utilizzo delle tre lingue in provincia, il bilinguismo, l’unità politico-territoriale di riferimento per la popolazione, le differenze per gruppo linguistico e zona di residenza ed i rapporti tra i tre gruppi linguistici.

L’indagine ASTAT del 2004 si basa su un campione stratificato a due stadi della popolazione altoatesina ed è composto complessivamente da 1.134 persone, intervistate con metodo CAPI. Il campione è composto da persone di età maggiore o uguale a 19 anni. Per garantire la rappresentatività del gruppo ladino, è stato estratto un campione casuale per età e genere di 398 persone intervistate telefonicamente. La seconda indagine ASTAT del 2014 si basa anch’essa su un campione per domini stratificati della popolazione residente di età maggiore o uguale ai 16 anni e comprende un totale di 1.514 interviste svolte con metodologie miste (CAWI e CAPI).

Nelle due indagini ASTAT, la formulazione della domanda è analoga a quella utilizzata nel questionario di Apollis, ma, nel 2004 prevedeva un numero ridotto di categorie e solo nel 2014 sono state aggiunte le categorie “austriaco/a” e “La questione dell’identità non mi interessa”. Inoltre, erano possibili più risposte. Nell’ultima rilevazione ASTAT quindi, la domanda e le possibili risposte sono identiche a quelle utilizzate da Apollis. La differenza sta nel fatto che nell’indagine del 2014 era possibile segnare più di una risposta ma, queste non erano espressamente richieste, mentre nel questionario Apollis vi erano due domande distinte.

Le differenze nelle risposte possibili sembrano minime ma impediscono un confronto semplice. La difficoltà può essere limitata confrontando i risultati di ASTAT 2004 con quelli di Apollis 2019 che si riferiscono solo alla prima affiliazione (cfr. tabella 14). Si osserva che la categoria “sudtirolese di lingua tedesca o ladina” diminuisce in modo significativo da 63 per cento a 47 per cento, soprattutto a favore delle categorie transnazionali (europeo, cittadino del mondo) che aumentano da 8 per cento a 18 per cento. Crescono anche tutte le categorie che fanno riferimento al gruppo linguistico italiano (italiani, altoatesini, sudtirolesi di lingua italiana) da 19 per cento a 24 per cento e anche tedesco da 1 per cento a 4 per cento.

Tab. 14: Prima identità etnico-territoriale 2004-2019 – valori percentuali

ASTAT 2004

Apollis 2019

sudtirolese*

62,7

47**

sudtirolese di lingua ladina

0,7

sudtirolese di lingua italiana

4,4

6

ladino/a

2,9

3

altoatesino/a

2,7

4

tirolese

2

2

tedesco/a

0,8

4

italiano/a

12,1

14

austriaco/a

0

europeo/a

4,8

11

cittadino/a del mondo

2,9

7

la questione dell’identità non mi interessa

1

altro

4

1

totale

100

100

* Nell’indagine Apollis la categoria “sudtirolese” include le categorie “sudtirolese di lingua tedesca” e “sudtirolese di lingua ladina”, mentre nelle indagini dell’ASTAT la categoria “sudtirolese” rappresenta solo i cittadini di madrelingua tedesca.

** La presente categoria comprende sia i sudtirolesi di lingua tedesca sia i sudtirolesi di lingua ladina

– = Categoria non rilevata

Più problematico si rivela il confronto tra Apollis 2019 e il Barometro linguistico ASTAT 2014 perché nel primo caso esprimere una seconda affiliazione era quasi obbligatorio, mentre nel secondo caso era volontario. Come effetto nell’indagine ASTAT 2014 gli intervistati davano mediamente ca. 1,5 risposte, nell’indagine Apollis quasi 2. Nonostante questo la categoria più frequente, sudtirolese di lingua tedesca o ladina, si aggira a percentuali molto simili (cfr. tabella 15). Aumentano invece le frequenze delle affiliazioni al gruppo linguistico italiano (da 36 per cento a 54 per cento) e le affiliazioni transnazionali (da 28 per cento a 46 per cento) e la auto-identificazione come tedesco (da 3 per cento a 10 per cento). Questo risultato potrebbe essere interpretato come segno che le categorie nominate solo su “sollecita­zione” hanno un’importanza minore per una parte delle persone che se ne affiliano solo “in secondo luogo”. Nella tipologia introdotta sopra significa che le identità di tipo etnico-nazionale, etnico-storica e cosmopolita/transazionale vengono scelte prevalentemente “in secondo luogo”, l’identificazione etnico-territoriale invece è quella più immediata che domina nella prima scelta.

Tab. 15: Prima e seconda identità etnico-territoriale 2014-2019 – valori percentuali su numero casi

ASTAT 2014

Apollis 2019

sudtirolese*

55,4

56**

sudtirolese di lingua ladina

1,4

-

sudtirolese di lingua italiana

6,8

12

ladino/a

3,5

3

altoatesino/a

6,1

10

tirolese

6,3

8

tedesco/a

3

10

italiano/a

22,7

35

austriaco/a

1,4

2

europeo/a

17,2

32

cittadino/a del mondo

11,3

14

la questione dell’identità non mi interessa

6

1

altro

3,6

3

totale

144,7

186

* Nell’indagine Apollis la categoria “sudtirolese” include le categorie “sudtirolese di lingua tedesca” e “sudtirolese di lingua ladina”, mentre nelle indagini dell’ASTAT la categoria “sudtirolese” rappresenta solo i cittadini di madrelingua tedesca.

** La presente categoria comprende sia i sudtirolesi di lingua tedesca sia i sudtirolesi di lingua ladina

– = Categoria non rilevata

Da questi confronti temporali e dalla ripartizione per fasce d’età si evince un orientamento tendenzialmente sempre più transnazionale, che va a scapito dell’orientamento territoriale; un fatto che riguarda soprattutto le persone di lingua tedesca e ladina. Tuttavia, l’identificazione etnico-territoriale con l’Alto Adige è ancora predominante in quasi tutti i gruppi di popolazione. Si può presumere che questa situazione non cambierà sostanzialmente nel prossimo futuro.

5. Conclusioni

Siamo partiti del presupposto che l’identità sociale, qui intesa come assegnazione ad un territorio, una nazione e/o un gruppo etnico, è un fenomeno complesso che non può essere rilevato con una semplice domanda. Per questo motivo, è stata chiesta la prima e la seconda affiliazione per poter basare l’analisi sul collegamento tra le due risposte. Questo approccio ha portato a interessanti conclusioni e ha confermato in modo impressionante la multidimensionalità del senso di appartenenza etnico-territoriale.

La complessità nel caso dell’Alto Adige deriva dal fatto che, oltre alla dimensione puramente territoriale (valle, regione, stato, Europa, mondo intero), assumono un ruolo importante anche la dimensione etnica (tedesca, italiana, ladina), la dimensione nazionale (italiana, tedesca, austriaca) e la dimensione storica (tirolese, altoatesina). Per far fronte a questa complessità, abbiamo creato diverse tipologie, tenendo conto delle diverse dimensioni.

I risultati mostrano che nella popolazione altoatesina esistono in effetti diversi tipi di identificazione etnico-territoriale o nazionale. Per un terzo di loro l’identità è chiaramente determinata da una affiliazione etnica: queste persone si considerano sudtirolesi tedeschi o ladini (eventualmente anche tedeschi) oppure italiani o altoatesini di lingua italiana. La maggior parte degli altri, invece, dimostra identità multiple più o meno pronunciate. Questo continuum va da un ulteriore orientamento europeo o cosmopolita a vere e proprie “identità di trattino”, come ad esempio sudtirolese tedesco/ladino-italiano o persone che si sentono sia sudtirolese di lingua tedesca o ladina che di lingua italiana. L’orientamento storico verso il Tirolo o l’Austria, invece, è significativo solo per una piccola minoranza, e anche in questo caso rappresenta di solito un’identificazione secondaria.

La proposta, formulata ogni tanto, di introdurre in Alto Adige un quarto gruppo linguistico riconosciuto di “mistilingui” non può essere completamente respinta sulla base di questi risultati. Allo stesso tempo, in considerazione del continuum e della multidimensionalità delle identità etnico-territoriali che è stata evidenziata, è chiaro che non sarebbe sufficiente per risolvere le ambiguità dell’identificazione etnico-territoriale e sicuramente non corrisponderebbe all’auto-immagine di molte persone.

In ogni caso, si conferma il forte attaccamento di gran parte degli altoatesini alla loro regione, anche se questa propensione sembra indebolirsi gradualmente nel tempo e tra le generazioni più giovani e più istruite.

Riferimenti bibliografici

ASTAT (2006), Barometro linguistico dell’Alto Adige 2004. Uso della lingua e identità linguistica in ­provincia di Bolzano. Bolzano: Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige – ASTAT Istituto pro­vinciale di statistica, 103-164, https://astat.provinz.bz.it/de/aktuelles-publikationen-info.asp?news_action=4&news_article_id=131260 (31.01.2020)

ASTAT (2014), Barometro linguistico dell’Alto Adige 2014. Uso della lingua e identità linguistica in ­provincia di Bolzano. Bolzano: Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige – ASTAT Istituto pro­vinciale di statistica, 167-192, https://astat.provinz.bz.it/de/aktuelles-publikationen-info.asp?news_action=4&news_article_id=516194 (31.01.2020)

Atz, Hermann (2012), Gegeneinander, Nebeneinander oder Miteinander. Wie haben sich 40 Jahre Autonomiestatut auf das Zusammenleben der Volksgruppen in Südtirol ausgewirkt?, in: Pallaver, Günther/Alber, Elisabeth/Engl, Alice (a cura di), Politika 2018. Südtiroler Jahrbuch für Politik/Annuario di politica dell’Alto Adige/Anuar de politica dl Südtirol, Bolzano: Edition Raetia, 241-268

Atz, Hermann (2017), Obiettivi e impianto di ricerca, in: Atz, Hermann/Haller, Max/Pallaver, Günther (a cura di), Differenziazione etnica e stratificazione sociale in Alto Adige. Una ricerca empirica, Milano: Franco Angeli, 11-16

Carlà, Andrea (2016), South Tyrolean solutions to ethnic conflicts from a security Studies perspective, in: Ethnopolitics papers, 41, 1-19

Denicolò, Guido/Pallaver, Günther (2018), Doppelstaatsbürgerschaft für Südtirolerinnen und Südtiroler: Verzicht auf Alleingänge, in: Alber, Elisabeth/Engl, Alice/Pallaver, Günther (a cura di), Politika 2018. Südtiroler Jahrbuch für Politik/Annuario di politica dell’Alto Adige/Anuar de politica dl Südtirol, Bolzano: Edition Raetia, 255-280

Kymlicka, Will (2005), Multikulturelle Staatsbürgerschaft, in: Allolio-Näcke, Lars/Kalscheuer, Britta/Manzeschke, Arne (a cura di), Differenzen anders denken. Bausteine zu einer Kulturtheorie der Transdifferenz, Frankfurt am Main/New York: Campus, 157-185

Paasi, Anssi (2003), Progress reports. Region and place: regional identity in question. Progress, in: Human Geography 27/4, 475–485 https://www.researchgate.net/publication/240738990_Region_and_Place_
Regional_Identity_in_Question (21.06.2019)

Scheer, Monique (2014), Alltägliche Praktiken des Sowohl-als-auch Mehrfachzugehörigkeiten und Binde­strich-Identitäten, in: Scheer, Monique (a cura di), Mehrfachzugehörigkeit und Beheimatungs­prakti­ken im Alltag, Tübigen: TVV-Verlag, 7-27

Tajfel, Henri (1978), Interindividual behavior and intergroup behavior, in: Tajfel, Henri (a cura di), Differentiation between social groups: Studies in the social psychology of intergroup relations, London: Academic Press, 27-60

Tajfel, Henri (1982), Social psychology of intergroup relations, in: Annual review of psycology, XXXIII, 1-39

Tab. 1: Domanda sull’unità politico-territoriale di riferimento

In Alto Adige si parla spesso di appartenenze territoriali ed etniche.

Lei si sente in primo luogo …? In secondo luogo …?

1

Sudtirolese [di lingua tedesca
o ladina]

Südtiroler/in [deutsch- oder ­ladinischsprachig]

2

Sudtirolese di lingua italiana

Italienischsprachige/r Südtiroler/in

3

Ladino/a

Ladiner/in

4

Altoatesino/a

Altoatesino/a

5

Tirolese

Tiroler/in

6

Tedesco/a

Deutsche/r

7

Italiano/a

Italiener/in

8

Austriaco/a

Österreicher/in

9

Europeo/a

Europäer/in

10

Cittadino/a del mondo

Weltbürger/in

11

Altro

Anderes

12

La questione dell’identità
non mi interessa

Die Identitätsfrage
interessiert mich nicht

Non so, rifiuto

(weiß nicht, verweigert)

Grafico 1: Prima unità etnico-territoriale di appartenenza, valori percentuali, N. 700

Grafico 2: Seconda unità etnico-territoriale di appartenenza, valori percentuali, N. 700

Tab. 2: Dimensioni aggregati dell’appartenenza etnico-territoriale

A)

Identità etnico-territoriale

sudtirolese di lingua tedesca o ladina

sudtirolese di lingua italiana

altoatesino/a

B)

Identità etnico-nazionale

tedesco/a

ladino/a

italiano/a

C)

Identità etnico-storica

tirolese

austriaco/a

D)

Identità transnazionale

europeo/a

cittadino/a del mondo

E)

Nessuna identità etnico-territoriale

altro

la questione dell’identità non mi interessa

non sa

Tab. 3: Prima e seconda unità etnico-territoriale di appartenenza ricodificata, valori percentuali su numero casi, N. 700

Dimensione di appartenenza

Prima ­appartenenza

Seconda ­appartenenza

Prima o ­seconda ­appartenenza

etnico-territoriale

57

21

73

etnico-nazionale

20

28

46

etnico-storica

3

8

10

europeo/cittadino del mondo

18

28

42

altro, nessuna identità, non sa

2

15

16

totale

100

100

187

Tab. 5: Prima unità etnico-territoriale di appartenenza, condizionata per diverse variabili socio-demografiche, valori percentuali per riga

sudtirolese di lingua tedesca o ladina

sudtirolese di lingua italiana, altoatesino

ladino/a

tirolese, austriaco

tedesco/a

italiano/a

europeo, cittadino del mondo

altro, la questione dell’identità non mi interessa, non sa

totale casi

genere

maschio

43

13

2

2

5

13

19

3

(319)

femmina

51

8

3

4

3

14

17

1

(381)

età

18-39

42

6

4

7

5

15

21

1

(103)

40-59

50

12

2

1

4

13

16

3

(321)

60 o più

49

11

2

2

2

15

18

1

(276)

livello di istruzione

senza diploma di maturità

55

9

3

3

4

9

15

3

(364)

con diploma di maturità

40

12

2

3

4

18

20

1

(334)

luogo di residenza

urbana

29

20

0

1

0

27

22

1

(310)

rurale

58

5

4

4

6

7

15

2

(390)

gruppo linguistico

tedesco/ladino

64

2

4

4

5

4

16

2

(479)

italiano

1

34

0

0

0

41

22

2

(217)

totale

47

10

3

3

4

14

18

2

(700)

Tab. 6: Prima unità etnico-territoriale di appartenenza ricodificata, condizionata per diverse variabili socio-demografiche, valori percentuali per riga: gruppo linguistico tedesco/ladino

etnico-­terri­toriale

etnico-­nazionale

etnico-­storico

europeo, cittadino del mondo

altro, la questione dell’identità non mi interessa, non sa

totale casi

genere

maschio

61

16

3

19

3

(212)

femmina

70

10

5

13

1

(267)

età

18-39

53

14

8

24

2

(80)

40-59

69

16

1

11

3

(226)

60 o più

75

8

3

14

1

(173)

livello di istruzione

senza diploma di maturità

72

11

4

11

2

(272)

con diploma di maturità

59

15

4

21

2

(205)

luogo di residenza

urbana

70

6

2

20

2

(124)

rurale

65

15

4

15

2

(355)

totale

66

13

4

16

2

(479)

Tab. 7: Prima unità etnico-territoriale di appartenenza ricodificata, condizionata per diverse variabili socio-demografiche, valori percentuali per riga: gruppo linguistico italiano

etnico-­territoriale

etnico-­nazionale

etnico-­storico

europeo, cittadino del mondo

altro, la questione dell’identità non mi interessa, non sa

totale casi

genere

maschio

45

34

0

18

3

(104)

femmina

26

49

0

25

0

(113)

età

18-39

27

66

0

7

0

(23)

40-59

42

28

0

27

3

(93)

60 o più

32

43

0

24

1

(101)

livello di istruzione

senza diploma di maturità

38

31

0

28

3

(89)

con diploma di maturità

34

49

0

17

1

(128)

luogo di residenza

urbana

33

43

0

23

0

(184)

rurale

43

35

0

17

6

(33)

totale

35

42

0

22

2

(217)

Tab. 9: Importanza della cittadinanza, condizionata per prima identità etnico-territoriale, valori percentuali per riga

Prima Identità ­etnico-territoriale o nazionale

Importanza della cittadinanza nella vita
di una persona

totale casi

molto

abba­stanza

poco

per niente

non sa, rifiuto

etnico-territoriale

61

22

13

3

1

(397)

etnico-nazionale

75

19

6

1

0

(143)

etnico-storica

32

58

11

0

0

(15)*

europeo, cittadino del mondo

49

25

18

6

2

(131)

altro, nessuna identità, non sa

57

21

14

7

0

(14)*

totale

61

23

12

3

1

(700)

* Attenzione: Le percentuali devono essere interpretate con cautela, in quanto si basano su meno di 30 casi.

Tab. 10: Atteggiamento verso la doppia cittadinanza, condizionata per prima identità etnico-territoriale, valori percentuali per riga

Prima identità etnico-territoriale o ­nazionale

La doppia cittadinanza è un …

totale casi

ottima idea

buona idea

un’idea che comporta notevoli rischi

da rifiu­tare

(non sa, rifiuto)

sudtirolese di lingua tedesca o ladina

7

23

36

23

12

(316)

sudtirolese di lingua italiana, altoatesino/a

1

14

26

46

13

(81)

ladino/a

11

11

39

22

17

(17)*

tirolese, austriaco/a

21

37

0

32

11

(15)*

tedesco/a

0

39

36

18

7

(21)*

italiano/a

2

16

25

45

12

(105)

europeo/a, cittadino/a del mondo

2

16

36

38

8

(131)

altro, non interessa

0

15

23

15

46

(14)*

totale

5

21

32

31

12

(700)

*Attenzione: Le percentuali devono essere interpretate con cautela, in quanto si basano su meno di 30 casi.

Tab. 11: Effetto aspettato dalla doppia cittadinanza sulla convivenza, condizionata per prima identità etnico-territoriale, valori percentuali per riga

Prima identità etnico-territoriale o nazionale

Effetto aspettato dalla doppia cittadinanza
sulla convivenza

totale
casi

piuttosto favore­vole

piuttosto sfavo­revole

non avrebbe nessun effetto

(non sa, rifiuto)

sudtirolese di lingua tedesca o ladina

9

38

40

13

(316)

sudtirolese di lingua italiana, altoatesino/a

6

47

32

16

(81)

ladino/a

5

37

26

32

(17)*

tirolese, austriaco/a

16

16

42

26

(15)*

tedesco/a

25

21

39

14

(21)*

italiano/a

15

47

23

16

(105)

europeo/a, cittadino/a del mondo

8

47

34

11

(131)

altro, non interessa

7

14

50

29

(14)*

totale

10

40

36

15

(700)

* Attenzione: Le percentuali devono essere interpretate con cautela, in quanto si basano su meno di 30 casi.

Tab. 12: Eventuale richiesta della doppia cittadinanza condizionata per prima identità etnico-territoriale, valori percentuali per riga

Prima identità etnico-territoriale o nazionale

Eventuale richiesta della doppia cittadinanza

totale casi

sì, in ogni caso

sì, in deter­minate circostanze

no, sicuramente no

(non sa, rifiuto)

sudtirolese di lingua tedesca o ladina

14

23

56

8

–316

sudtirolese di lingua italiana, altoatesino/a

11

13

66

10

–81

ladino/a

0

33

67

0

(17)*

tirolese, austriaco/a

28

11

50

11

(15)*

tedesco/a

19

37

44

0

(21)*

italiano/a

7

21

68

4

–105

europeo/a, cittadino/a del mondo

8

21

66

5

–131

altro, non interessa

0

29

50

21

(14)*

totale

12

22

60

7

–700

* Attenzione: Le percentuali devono essere interpretate con cautela, in quanto si basano su meno di 30 casi.

Tab. 13: Prima identità etnico-territoriale condizionata dal partito votato alle ultime ­elezioni provinciali, valori percentuali per riga

Partito votato alle ultime elezioni provin­ciali (solo i partiti più importanti)

Prima identità etnico-territoriale o nazionale

totale casi

etnico-territoriale

etnico-nazionale

etnico-storico

cosmopolita

altro, non interessa

SVP

72

9

3

14

2

(130)

Team Köllensperger

77

8

0

13

3

(33)

Verdi-Grüne-Vërc

49

2

0

49

0

(33)

PD Partito Democratico

27

39

0

35

0

(38)

Lega Nord

43

49

0

5

3

(34)